Il coronavirus in Italia? “Sappiamo dai dati che cresce l’Rt (indice di replicazione ndr) dei casi sintomatici e, di pari passo, sta salendo anche l’Rt delle ospedalizzazioni. Sappiamo che nei vaccinati con ciclo completo le probabilità di infettarsi e sviluppare la malattia grave si riducono fortemente. Mentre invece sulle persone non protette dal vaccino o che hanno ricevuto una sola dose, gli effetti del virus possono essere severi”.
I vaccinati possono contrarre il virus e trasmetterlo
In un’intervista al Corriere della Sera Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Comitato tecnico-scientifico, fa il punto sullo stato dell’epidemia in Italia, rifiutando di declassarla a influenza pesante, nonostante i vaccinati siano “altamente protetti ma non si può escludere che possano contrarre il virus e trasmetterlo. Ecco perché è importante che anche i vaccinati seguano il principio di massima precauzione e indossino la mascherina nei luoghi dove è indicata”.
PIU’ VACCINI = PIU’ VARIANTI
Rispetto all’atteggiamento del governo britannico, prosegue Brusaferro, “sono decisamente più vicino all’approccio italiano, quello di muoversi lungo la strada della massima precauzione, quindi continuare come è stato fatto finora, consapevoli dei rischi. Man mano che si andrà avanti con le vaccinazioni aumenteranno le possibilità di mantenere e consolidare le aperture conquistate. Siamo ancora in tempo per non tornare indietro. La scommessa è garantire che il virus circoli sempre meno e questo si può ottenere solo se la popolazione aderisce in massa e rapidamente alla campagna di immunizzazione”. adnkronos