(di Radio Radio TV) La formulazione del DL 44/2021, poi convertito in legge, ha scatenato non poche polemiche. Il testo parla di obbligo vaccinale per il personale sanitario al fine di prevenire l’infezione da Covid-19 ma, come sottolineato da politici, medici e avvocati, i vaccini attualmente in commercio non assolvono a questo compito. Le sostanze attualmente sul mercato, infatti, hanno il solo scopo di attenuare i sintomi, evitando conseguenze più gravi nei malati ma non di prevenire l’infezione. Un errore, quello presente nel testo, fortemente contestato dal personale sanitario contrario alla somministrazione di tali composti.
Sul banco degli imputati è finito inevitabilmente anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi. A diramare il Decreto Legge, infatti, è il Governo in situazioni di particolare urgenza e necessità: la responsabilità primaria è dunque del Premier. Alessandro Meluzzi ne è certo: questo errore potrebbe costare caro a Draghi, che avrebbe ambizione di diventare il nuovo Presidente della Repubblica quando, nel febbraio 2022, si terranno le elezioni.
“Questi sieri genetici hanno la funzione di mitigare gli effetti patologici di questo virus. In Svezia hanno fatto la vera vaccinazione, quella dell’immunità di gregge. Il problema è che il vaccino non mitiga minimamente la trasmissione del virus, ne mitiga gli effetti patologici. Non si può dire che così vengano meno polmoniti: non funzionano come funzionerebbe un vaccino. È una specie di parziale e modesta terapia preventiva che non blocca la trasmissione perché non far sì che il virus venga sterminato, proprio a detta loro. In Inghilterra la metà dei contagiati aveva fatto le due dosi del vaccino. Paesi più accorti, come altri paesi Europei, si sono guardati bene dal fare questo equivoco. Se facciamo un confronto tra i morti da Covid e i morti di terapie sperimentali, non ci sono tanti scostamenti: c’è un rapporto rischi-benefici importante.
Draghi e l’errore che potrebbe costargli il Quirinale
Draghi non ha niente a che vedere con la virologia. Credi che un uomo così sia esente da riflessioni su cosa rappresenti la finanza della big pharma e quale sia stato il significato del Covid in un’altra pandemia, che è quella dei titoli tossici, del fallimento della finanza? Se non ci fosse stato questo Covid, si sarebbe dovuto inventare. Ammesso che non sia stato inventato per questo. Se Draghi non avesse tenuto conto di questo, avrebbe tradito la sua missione. Lui è tornato in Italia per fare queste due cose: la campagna vaccinale e il Recovery Fund. La prima missione l’ha raggiunta, la seconda vedremo. Ma, almeno per fare il Presidente della Repubblica, dovrebbe chiedere scusa per aver confuso l’infezione con la patologia: questa cosa potrebbe costargli il Quirinale se qualche giudice si impunterà.
C’è una falsificazione in questa norma. Non pensate che, nonostante la logica, qualcuno tornerà indietro. Si andrà verso tempi oscuri. Le leggi per tutelare si sono trasformate in strumenti di potere. C’è un esercizio abusivo del potere. Bisogna affilare i coltelli dei ricorsi giudiziari e chiedere i danni. Se uno ha perso il lavoro e sua moglie si suicida, qualcuno dovrà risponderne. Le prime vittime di tutto sono stati i sanitari: non voglio pensare che effetti di seconda e terza battuta di queste terapie sperimentali debbano manifestarsi durante l’autunno. Sarebbe la caccia ai non vaccinati visti come untori: mettiamo però le mani avanti rispetto a quello che qualcuno sta preparando”.
Draghi è legato indissolubilmente al carro della NATO e del Vaticano non ha possibilitù di scelte personali, se cambiasse strada lo farebbero sparire ?