di prof. Paolo Bellavite – Guai a chi solleva dubbi sui vaccini. Un articolo della rivista “Vaccines” che osava criticare la campagna vaccinale ha sollevato un putiferio ed è stato ritrattato dalla stessa rivista che lo ha pubblicato. Gli autori sostenevano che per ogni tre decessi prevenuti dal “vaccino”, si verificano due decessi dopo il vaccino.
Il motivo della ritrattazione (provvedimento grave che mette a repentaglio la reputazione dello stesso giornale) è che i morti dopo il vaccino, secondo i ritrattatori, non sarebbero morti “per” il vaccino ma per altre cause. Siamo alle solite, il trucco per depennare i morti è quello targato OMS, smascherato altre volte da me e altri autori. Invece per i decessi “da” COVID-19 si calcolano tutti quelli che hanno la minima traccia di RNA virale nel naso!
Altra critica è il conto dei decessi post-inoculo, che secondo i ritrattatori deriverebbe da un database non attendibile. Ma i ritrattatori dimenticano di dire che tutti i database sono costituiti da report spontanei, quindi sottostimati rispetto alla realtà.
Coi dati così ballerini e difficili da interpretare, Walach e collaboratori secondo me hanno dato una valutazione della campagna vaccinale che potrebbe essere pessimistica, realistica o persino troppo buona.
Chi critica il dio Vaccino va subito scomunicato. Però ora gli “scomunicati“ saranno più famosi… come è successo a me…
Qui su Science descrivono a tinte fosche il putiferio scatenato dal testo di Walach, con argomenti discutibili. Attaccano personalmente gli autori, ma almeno riferiscono infine un abbozzo di replica, riferendo che gli autori restano convinti della validità del loro lavoro
Una volta iniziata la mattanza che si fa? La si blocca criminalizzandosi o ci si criminalizza procrastinandola. Tertium non datur.