Lo scandalo del Csm si arricchisce di un nuovo capitolo. Torna a parlare Piero Amara, l’avvocato che ha svelato l’esistenza della famosa loggia Ungheria, un’associazione massonica di cui farebbero parte nomi pesanti della magistratura e della politica. Dopo tre settimane di carcere, un interrogatorio con il giudice che l’ha fatto arrestare e altri due con i pubblici ministeri che conducono le indagini, l’avvocato torna a casa.
Grazie al parere favorevole della Procura di Potenza che lo accusa di concorso in corruzione per le interferenze nelle nomine dell’ex procuratore di Trani e di Taranto Carlo Maria Capristo, ieri il giudice ha disposto l’obbligo di dimora nella sua abitazione romana.
Cosimo Ferri è la mente di tutto
Nell’interrogatorio di garanzia con il gip Antonello Amodeo del 10 giugno, l’avvocato rincara la dose: “Io – dice Amara – ho reso dichiarazioni, a mio avviso, gravissime nei confronti di una serie di… Cosimo Ferri, in assoluto, che è la mente di tutto il sistema… Non gliene è fregato niente a nessuno…».
Cosimo Ferri è il giudice deputato renziano che da leader della corrente Magistratura indipendente faceva accordi con Palamara. Lotti aveva la delega al Csm… I laici rispondevano a loro, punto e basta… Fino a quando non scoppiavano gli scandali chi decideva il voto dei laici all’interno era Lotti, e poi si coordinava insieme a Palamara e a Ferri”. affaritaliani.it