Per Emilio Fede un controllo “a sorpresa” a Napoli da parte della polizia, alle 4 del mattino, il giorno dopo il funerale della moglie. Questo quello che sarebbe avvenuto all’alba del 25 giugno, dopo l’ultimo saluto a Diana de Feo, la moglie dell’ex direttore del Tg4 scomparsa a Napoli a 84 anni dopo una lunga malattia.
Due agenti della Questura di Napoli avrebbero infatti bussato alla camera d’albergo di Fede per controllare che il giornalista fosse in regola con le autorizzazione del tribunale di Sorveglianza di Milano sul trasferimento, essendo agli arresti domiciliari.
Emilio Fede racconta il bliz all’alba della polizia dopo il funerale della moglie
“È tutto vero. Non ho parole. Ma in che Paese siamo?”, ha detto Emilio Fede al quotidiano partenopeo Il Roma, ricostruendo la vicenda: “Ero arrivato in auto mercoledì notte da Milano, dopo aver ricevuto tutte le autorizzazioni del caso per la mia posizione detentiva, per salutare e dare l’addio all’unico grande amore della mia vita, la mia Diana. Avevo poi preso parte ai funerali nella chiesa del Vomero e dopo un cena veloce con mia figlia ero rientrato in albergo, accompagnato dalla mia assistente, che mi aiuta in ogni momento della giornata, non essendo io più autonomo nei movimenti”.
Al momento del controllo, “ho cercato di spiegare che ero stato autorizzato regolarmente per gravi motivi di famiglia, ma solo dopo un meticoloso controllo dei documenti miei ma anche della mia collaboratrice, hanno lasciato la camera”, ha spiegato Fede, per poi concludere amaro: “Ancora una volta hanno voluto trattarmi come un boss”. https://www.today.it