Maurizio Landini lancia un chiaro allarme dopo la decisione del governo sullo sblocco dei licenziamenti il prossimo 30 giugno. “Siamo di fronte ad uno sgretolamento del tessuto sociale, – spiega il segretario della Cgil a Repubblica – ad un imbarbarimento delle relazioni umane. Così si mette a rischio anche la tenuta della democrazia. Mai e poi mai ho visto un camionista forzare un picchetto, travolgere i lavoratori fino ad ucciderne uno. Mai ho assistito a qualcosa di simile, ma adesso è successo.”
“Proviamo a mettere in fila tre recenti fatti di cronaca: l’orditoio manomesso su cui lavorava la povera Luana, i sistemi frenanti della funivia di Mottarone anch’essi manomessi, infine la morte di Adil. Sono legati dalla stessa logica: il tempo di vita e di lavoro viene piegato al mercato e al profitto e non alla centralità della persona. Questa assenza di vincoli sociali mette a rischio anche la tenuta democratica di un Paese”.
Sblocco dei licenziamenti, andiamo in Pizza
“Il 26 giugno – prosegue Landini a Repubblica – andiamo in piazza anche per chiedere la proroga del blocco. Ci saranno tre manifestazioni: chiediamo la proroga del blocco, l’estensione degli ammortizzatori sociali e di incentivare le strade alternative ai licenziamenti, dai contratti di solidarietà a quelli di espansione. Il governo ci convochi e faccia ripartire il dialogo sociale così costruiremo un’Italia migliore. Pensiamo che orario, ritmi, condizioni di lavoro debbano essere contrattati coniugando le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori con quella delle imprese, mettendo al centro le persone e non solo il profitto delle aziende”. affaritaliani.it