UE, Romano Prodi: basta unanimità, serve linea di comando

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18 GIU – “O la finiamo in Europa con le approvazioni all’unanimità o saremo sempre destinati ad essere i servi degli altri: come si fa ad avere l’unanimità su tutte le questioni più complesse? Già era difficile in sei, con 27 paesi è inconcepibile”. L’ha detto Romano Prodi, presidente della Fondazione ‘Per la collaborazione tra i popoli’ ed ex presidente dell’Unione europea, partecipando in collegamento al secondo forum sul futuro dell’Europa “La metamorfosi di Europa”, incontro organizzato da “Taobuk”, in corso a Taormina, all’Universita di Messina.

Romano Prodi e il problema del comando

Il dibattito s’incentra su “Vincitori e perdenti della grande guerra pandemica: l’Europa all’incrocio tra Hamilton e la legge di Murphy”. Prodi ritiene che “questo sia il grande problema: non riusciremo mai a fare una politica estera comune e a confrontarci con Russia e gli altri grandi paesi perchè il problema del comando in politica è determinante. Oggi posso parlare con questa brutalità perchè sono il nonno d’Europa.”

“Con l’unanimità non possiamo avere una politica estera ed economica e non possiamo risolvere i grandi i problemi come l’immigrazione. Siamo tra i grandi attori dell’economia mondiale ma non conteremo molto finchè non avremo una linea di comando comune” .
“Meglio un’Europa a più velocità che con il motore spento – ha concluso Romano Prodi – Se qualche paese non può starci, che non ci stia. Se si deve trattare su cose concrete si deve avere una posizione di maggior forza”. (ANSA)