ROMA, 18 GIU – La richiesta del presidente americano Joe Biden di effettuare una nuova indagine sulle origini del coronavirus e, in particolare, sul laboratorio di Wuhan sarebbe scaturita da una serie di informazioni segrete fornite alla Casa Bianca da una super spia cinese. Lo sostiene il tabloid britannico Daily Mail.
Secondo il giornale, che cita il sito Spytalk, lo scorso 10 febbraio il capo del controspionaggio di Pechino Dong Jingwei ha lasciato la Cina assieme alla figlia e, facendo tappa ad Hong Kong, è arrivato negli Stati Uniti. Lì avrebbe fornito ai funzionari americani una serie di notizie sul laboratorio, da cui qualcuno sostiene possa essere fuggito il virus, che avrebbero portato il presidente Biden a riconsiderare una tesi fortemente sostenuta dal suo predecessore Donald Trump.
La spia cinese
Se la storia fosse confermata Dong, che nel 2018 è stato anche vice ministro, sarebbe il più grande disertore della storia della Cina. La questione della defezione di Dong sarebbe stata sollevata da funzionari cinesi al vertice sino-americano in Alaska lo scorso marzo, stando a quanto riferito a Spytalk da Han Lianchao, ex funzionario del ministero degli Esteri cinese che ha disertato dopo il massacro di piazza Tiananmen del 1989.
In un tweet di due giorni fa, Han, citando una fonte anonima, ha affermato che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e il capo degli affari esteri del Partito comunista Yang Jiechi avrebbero chiesto agli americani di restituire Dong ma il segretario di Stato Antony Blinken avrebbe rifiutato. (ANSA)