Migranti, Katia Ricciarelli: “Gli Italiani non sono razzisti, ora basta”

Katia Ricciarelli

“Gli italiani sono un popolo di gente buona che ha sempre cercato di fare del bene. Che non venga in mente a nessuno di dire che siamo razzisti, ora basta. La situazione di tensione che si è creata è dovuta al fatto che non c’è stato nessun senso della misura nella gestione degli ingressi di queste persone nel nostro paese, e la situazione si è aggravata. Se adesso c’è tensione è normale, mi sembra il minimo”.

A dirlo all’Adnkronos è Katia Ricciarelli, commentando le polemiche scatenatesi intorno agli sbarchi di migranti delle ultime ore. “Gli italiani sono popolo di gente buona -incalza la Ricciarelli- Siamo pronti a fare del bene sempre, e se adesso siamo tesi è perché la situazione è diventata difficile. Adesso siamo anche noi in una situazione tosta dovuta alla pandemia, quindi trovo normale che la reazione ci sia”.

Il celebre soprano sottolinea: “Io non ce l’ho con queste persone che sbarcano da noi. Dico solo che se non creiamo una situazione che possa garantirgli un minimo di dignità, come si fa a farli entrare? Gli facciamo del male invece che del bene, e lo facciamo anche a noi stessi perché non è una cosa piacevole vedere le persone in quella situazione”.

La gestione degli sbarchi “è molto complessa, lo capisco bene -puntualizza Katia Ricciarelli- e io posso solo dare il mio parere di cittadina, non vorrei essere nei panni di chi governa”. Ma osserva: “Quelli che si sono insediati e lavorano, e che si sono integrati rispettando le nostre regole, hanno tutto il diritto di stare qua. Ma è necessario rispettare delle regole, come faremmo noi nel loro paese”.

Gli Italiani non sono razzisti

Il soprano torna poi sulla sua ospitata in tv di ieri a ‘Dritto e Rovescio’, nel corso della quale si è affrontato il tema dei migranti. “Mi sono permessa di dire che conosco molte persone ‘di colore’ e a momenti mi ammazzano, sostenendo che dovevo dire ‘neri’ -racconta- Perché devo dire ‘nero’? Vogliamo metterci a discutere del colore? Io non avevo alcun intento discriminatorio, ci mancherebbe. Anche nel mio lavoro ho dei colleghi che sono ‘di colore’, ma qui bisogna stare attenti anche a come si parla, e questo non va bene, perché dobbiamo essere sul filo del rasoio con persone che vengono da noi a cercare aiuto? Dovrebbero dire ‘grazie Italia’, perché negli altri paesi non lo fanno”.