(videdo telecolor) Contattare il medico se compare, qualche giorno dopo la vaccinazione con Astrazeneca, un mal di testa intenso e persistente che non passa con l’uso delle terapie consuete: è una delle indicazioni che arriva dalla dottoressa Testa, presidente della federazione centri per diagnosi della trombosi e anche direttore del centro emostasi della asl di Cremona. La dottoressa spiega l’insorgenza di una nuova forma grave di trombosi legata al farmaco anti covid e, dopo la dichiarazione arrivata nella serata di ieri da parte di Ema l’agenzia Europea dei medicinali, sulla probabile causalità.
Ad oggi la maggior parte dei casi di eventi trombotici rari è stata segnalata in soggetti di età inferiore ai 60 anni e prevalentemente nelle donne, per lo più entro il quattordicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose, “una trombosi che ha localizzazione cerebrale o addominale, accompagnata da severa piastrinopenia. Quindi è una nuova espressione, non è considerabile, non è da considerare quella che è la cumune trombosi venosa profonda embolia polmonare che è molto frequente nella popolazione generale.
Trombosi cerebrale dopo Astrazeneca: è una nuova malattia
Queste rare trombosi sono tutte registrati in soggetti giovani, diciamo tra i 20 e i 60 anni, maschi e femmine, con una prevalenza delle donne. Perché è una prevalenza nelle donne? Perché hanno una patogenesi autoimmune, cioè sono causate da anticorpi che si sviluppano a seguito della vaccinazione.
Soggetti di età più avanzata possano avere una reattività immunologica più bassa rispetto ai giovani. E’ molto importante che tutti gli ospedali, e comunque i medici, possano sapere e possano riconoscere tempestivamente l’eventuale insorgenza di questa nuova malattia perché ha una cura, ha una terapia che è differente rispetto alle trombosi che fino ad oggi abbiamo conosciuto.”
Terapia semplicissima.
Nessuna “vaccinazione” con questi prodotti sperimentali.