C’erano due denunce a carico di Antonio Vicari, l’uomo che ieri pomeriggio ha ucciso a colpi d’arma da fuoco la ex compagna Sharon Micheletti, di 30 anni, in via Tenda a Ventimiglia e poi ha rivolto l’arma contro di sé, togliendosi la vita. A denunciarlo era stata la ragazza, una prima volta nel marzo scorso, la seconda a fine maggio. Formalmente erano state denunce per minacce e non per stalking, due episodi descritti come isolati che non avevano attivato le procedure previste dal codice rosso.
La relazione tra i due era finita da 4 anni quando Vicari, 65 anni, era finito in carcere per una condanna definitiva per stalking e violenza sessuale nei confronti della ex moglie. Anche dal carcere aveva inviato diverse lettere alla 30enne, da cui emerge un quadro di gelosia nei confronti della ragazza. Gli investigatori stanno cercando di capire se in qualche modo quanto accaduto ieri possa considerarsi come atto premeditato.
Uccisa a Ventimiglia con 3 colpi di pistola
La ragazza ieri era in auto con un uomo. Vicari li avrebbe visti passare insieme, avrebbe preso lo scooter raggiungendoli. Quando l’uomo è sceso per comprare le sigarette, il 65enne ha affiancato l’auto e ha sparato a bruciapelo tre colpi alla ragazza, con una pistola semiautomatica calibro 7,65. Poi si è allontanato, ha raggiunto l’argine del fiume Roia poco distante e lì si è tolto la vita sparandosi a sua volta.
Sul possesso di armi si concentrano ora gli accertamenti, la pistola non risulterebbe regolarmente detenuta. Ma ci sono anche alcune foto, che aveva postato l’uomo nel 2013 sulla sua pagina Facebook, in cui mostrava riproduzioni probabilmente giocattolo di un fucile e una pistola che però al momento della perquisizione domestica non sono state ritrovate nell’abitazione.
Sempre su Facebook l’uomo aveva postato, anche recentemente, messaggi dal contenuto vago ma minaccioso. “Pensa bene, che anche quando dormi io sono lì vicino – scriveva a inizio mese – figurati quando sei con l’amante, non c’è posto che puoi nasconderti”. www.rainews.it