di Francesco Perretta – Tra tutte le stragi che hanno costellato la recente storia d’Italia, questa è di sicuro la più stupida e vergognosa. Un tragico esempio della superficialità imperante, in una società in cui il lavoro viene ridotto a merce di scambio e svuotato, anche per gli stessi lavoratori, del significato essenziale, cioè del ruolo e della responsabilità che ognuno di noi è chiamato a ricoprire.
Niente ha senso senza amore
a cominciare dagli affari, dall’economia e dal lavoro; anzi, senza amore viene meno anche la ragione stessa e tutto si tramuta in squallida e disumana follia.
Un comportamento scellerato, sciocco, idiota, cretino… e infine criminale, quello di chi avrebbe disattivato il freno di emergenza evitando noiosi blocchi e continui allarmi al fine di favorire un profitto non proprio ma quello di una ditta senza padrone, cioè di una società partecipata non si sa bene se dal Comune o dalla Regione.
Cosa ci avrebbero guadagnato? Venivano forse retribuiti in base agli incassi giornalieri gli addetti all’impianto della funivia?
Ma soprattutto, chi ha dato l’ordine e chi l’ha eseguito senza rifiutarsi di compiere un atto così pericoloso?
Se viviamo in un mondo in cui la coscienza non prende il sopravvento sull’ordinaria insensatezza, fors’anche di un capo, allora aspettiamoci un futuro nel quale chiunque e’ disposto a fare di tutto senza chiedersi cosa.
Follia nella follia: pare che rischino al massimo 10 anni di galera!