Con l’inno di Mameli si è aperta al porto di Palermo la celebrazione per l’anniversario della strage di Capaci nella quale, il 23 maggio 1992, vennero uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta. “O si sta contro la mafia o si è complici, non ci sono alternative”, ha avvertito il capo dello Stato nel suo intervento nell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone, dove si sono tenuti gli interventi delle autorità.
Strage di Capaci, la mafia esiste
“La mafia esiste ancora, non è stata sconfitta – ha proseguito Mattarella -. E’ necessario tenere sempre attenzione alta e vigile da parte dello Stato”. Però, ha sottolineato, “sentimenti di contrapposizione, contese, polemiche all’interno della magistratura minano il prestigio e l’autorevolezza dell’organo giudiziario“, mentre “la credibilità della magistratura e la capacita di riscuotere fiducia è imprenscindibile per lo svolgimento della vita della Repubblica”. E quindi l’invito: “Gli strumenti non mancano, si prosegua a fare luce su ombre e sospetti e si affrontino in maniera decisiva i progetti di riforma”.
Anche per il Guardasigilli Marta Cartabia “il lavoro di Falcone fu straordinario: andare alla ricerca della forza economica della mafia lo portò a sviluppare la consapevolezza che occorreva lavorare a livello internazionale. Quando venne al ministero nel ’91 iniziò la fase di cooperazione internazionale, fu un periodo breve ma fecondissimo. A livello europeo, fu Falcone il primo a intuire che occorreva una protezione penale degli interessi finanziari. Tra qualche settimana prenderà avvio la Procura europea, una istituzione dell’Ue, anche qui troviamo un lascito di Falcone”. www.tgcom24.mediaset.it
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Io rilevo sempre minori differenze tra mafia e stato.