Giulio Sapelli ha bocciato senza appello la proposta di Enrico Letta di introdurre una tassa di successione sui patrimoni immobiliari per dare più soldi ai giovani. Il segretario del Pd è stato “spernacchiato” da chiunque, eppure ha già dichiarato di voler andare fino in fondo con la sua battaglia. Il professore della Statale di Milano, ritenuto uno dei principali studiosi della storia dell’economia italiana, ha però smontato il Letta-pensiero in un’intervista rilasciata a Il Giorno.
Tassa di successione, danno incalcolabile
“Non è solo sbagliata, ma è una cosa estremamente grave – ha esordito – in nessun altro Paese europeo si sta immaginando qualcosa di simile”. Tra l’altro anche Mario Draghi ha già bocciato la proposta del segretario dei dem: “Proporre oggi una patrimoniale di questo tipo è molto grave – ha ribadito Sapelli – oltre a essere una follia rischia di creare un danno incalcolabile al nostro cuore produttivo, al tessuto delle piccole e medie imprese. Sarebbe sufficiente fare un giro nelle campagne dell’Emilia o del Veneto per toccare con mano queste realtà, con le fabbriche o i laboratori che nascono a pochi metri dalle case di famiglia”.
Tassa di successione: impatto letale sul sistema economico
“Tassare questi immobili – ha aggiunto Sapelli – in una fase così delicata avrebbe un impatto letale sui conti di queste aziende e sull’intero sistema economico”. Poi dal professore è arrivato l’attacco a Letta e a ciò che rappresenta: “Molto probabilmente sono spinti solo dall’ignoranza. La sinistra non conosce il Paese reale, continua a essere mossa da spinte ideologiche. Basti pensare gli effetti nefasti delle lenzuolate di Bersani… Solito vizietto della sinistra di risolvere tutti i problemi usando le tasse”. www.liberoquotidiano.it