Una terza dose di vaccino anti-Covid “è assolutamente ragionevole che debba essere fatta, ma non è completamente stimabile quando dovrà essere raccomandata la somministrazione. La spiegazione è che i tempi di osservazione dei soggetti immunizzati sono ancora limitati. E’ ragionevole pensare che si vada dai 10 mesi in su, cioè per 10 mesi dovrebbe mantenersi la capacità protettiva dei soggetti vaccinati, ma è anche possibile che questo intervallo temporale venga prolungato”.
Lo ha affermato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), nel suo intervento in audizione presso la 12esima Commissione Igiene e Sanità del Senato sulle modalità di somministrazione dei vaccini anti-Covid a mRna.
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Quindi, rispondendo alla domanda sulla fattibilità di un richiamo per il vaccino monodose J&J, Locatelli ha ricordato che “il vaccino J&J è basato su una sola dose perché gli studi presentati dall’azienda sono stati fatti su una popolazione che ha ricevuto una sola dose. E’ possibile che studi mirati a testare un eventuale vantaggio incrementale fornito dalla seconda dose possano dimostralo, ma al momento non sono oggi disponibili”. ADNKRONOS