Riace: pm chiede condanna Mimmo Lucano a 7 anni e 11 mesi

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LOCRI, 17 MAG – Sette anni e undici mesi di reclusione: è questa la richiesta di condanna avanzata dal pm di Locri Michele Permunian a carico dell’ex sindaco di Riace Domenico “Mimmo” Lucano, accusato nel processo “Xenia” di associazione a delinquere, abuso d’ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d’asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per presunti illeciti nella gestione del sistema di accoglienza dei migranti nel centro della Locride che era divenuto famoso in tutto il mondo proprio per le politiche sui migranti portate avanti.

Per la compagna di Lucano, Lemlem Tesfahun, il pm ha chiesto 4 anni e 4 mesi. L’accusa ha poi chiesto tre assoluzioni e per gli altri imputati condanne pene da un minimo di 6 mesi a un massimo 7 anni e 11 mesi. Nella sua requisitoria il pm ha sostenuto tra l’altro che “è stata smentita la tesi difensiva che parlava di processo ‘politico’”. (ANSA)

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Riace, scandalo senza fine: magistrato avvertiva Mimmo Lucano “non parlare al telefono”

7 dicembre 2018  – «Mimmo Lucano non può gestire la Cosa Pubblica né gestire denaro pubblico mai ed in alcun modo. Egli è totalmente incapace di farlo e, quel che ancor più rileva, in nome di principi umanitari ed in nome di diritti costituzionalmente garantiti viola la legge con naturalezza e spregiudicatezza allarmanti». Sono parole pesantissime quelle che il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha utilizzato nei confronti delsindaco di Riace, nelle motivazioni con cui è stata decisa la revoca degli arresti domiciliari e disposto il divieto di dimora nello stesso comune.

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