Ancora tensione nel Mediterraneo orientale tra pescherecci italiani di Mazara del Vallo e motopesca turchi. Un nuovo tentativo di accerchiamento nei confronti di imbarcazioni mazaresi, per farli allontanare dalla zona di pesca dove si trovano, dopo l’assalto di ieri con lancio di pietre e speronamento. È successo stamattina al motopesca ‘San Giorgio I’ che attualmente si trova in acque internazionali tra la Turchia e la Siria. Lo conferma all’ANSA l’armatore Carmelo Gancitano: “Anche questa mattina il nostro peschereccio ha subìto un nuovo tentativo di assalto da parte di alcuni motopesca turchi che lo stavano accerchiando, così il comandante Giuseppe Dell’Arno ha deciso di allontanarsi nuovamente”.
Pescherecci italiani, altra aggressione
Ieri un altro peschereccio mazarese, il ‘Michele Giacalone’, era stato preso di mira a colpi di pietra e con un tentativo di speronamento; l’equipaggio del ‘San Giorgio I’, che si trovava a poche miglia, aveva deciso di allontanarsi. “In tutto il Mediterraneo ci sono alcune zone dove i fondali sono profondi e pescosi per il gambero rosso – spiega l’armatore – come in quel tratto di mare ed alcune zone di fronte alla Libia.”
“Se i nostri motopesca arrivano sino a lì è proprio per lavorare, visto che le nostre campagne sono focalizzate solamente sulla pesca del gambero rosso. Per noi rischiare la vita, con le minacce dei sequestri, dei colpi d’arma da fuoco e degli attacchi pirateschi seppur siamo in acque internazionali, è davvero un’assurdità”. http://www.rainews.it
Il racconto del comandante del peschereccio Aliseo, Giuseppe Giacalone: “La Marina militare italiana era lì, mentre i libici di Tripoli (soci Onu) ci sparavano addosso – e con le dita mi facevano segno che mi avrebbero tagliato la gola”
Ci pensa de maio.
O il ministro della difesa.
O quello della istruzione.