di Giuseppe Fantasia – “La fine del genere: perché questa modella cambierà il tuo modo di pensare”. Con questa frase in prima pagina del prossimo numero di giugno, la versione inglese di Elle spiega subito di cosa si tratta e nel farlo da’ il suo benvenuto a Olly Eley, la prima persona agender a finire sulla copertina del mensile che dal 1985 ad oggi non ne aveva mai realizzata una con una persona ‘non binaria’. Per chi non lo sapesse, infatti, si definisce “agender” un persona che non si identifica in nessun genere e quando se ne scrive, si usa l’asterisco.
Nella lunga intervista, Olly Eley, nata in Australia, ha parlato del suo difficile percorso verso la comprensione di sè, in un mondo in cui il genere rimane una delle convenzioni più inattaccabili. “Dopo anni passati a disprezzare il corpo con cui ero nat*, incapace di relazionarmi in alcun modo con il genere che mi era stato assegnat* alla nascita – spiega – ho finalmente trovato un modo di esistere nel mondo, un modo che aveva un senso per me.”
“Non mi sono mai sentit* femmina, ma neanche mi sento maschio – dice Olly Eley- Se ci fosse una linea sottile che collegasse i due sessi, sarei un punto fluttuante da qualche parte tra i due, ma non legato alla linea del tutto. È l’unico modo in cui posso descriverlo”. “Ho finalmente trovato un modo di esistere nel mondo, un modo che aveva un senso per me”
Per Olly Eley, modell* richiestissima dai grandi marchi della moda internazionale e dalla pubblicità, tutto è cambiato al meglio da quando si è trasferit* a Sydney. “Prima di quel momento, aggiunge, non avevo un modello da seguire per capire come mi sentissi. Non avevo mai davvero avuto la possibilità di considerare che il ‘genere’ potesse essere qualcosa che potevo controllare, se lo volevo. Una volta che mi sono trasferit* in città, tutto è cambiato. La mia mente si è aperta ed è stata inondata di luce – c’era tutta questa comunità queer che non sapevo esistesse. Quando qualcuno si è presentato per la prima volta con il proprio nome e i pronomi ‘they/them’, mi è sembrato così sicuro. Woah, questa è la risposta a tutto in questo momento, ho pensato”.
Olly Eley: “Vorrei che qualcuno mi avesse detto che potevo essere chiunque volessi essere, fare quello che volevo fare”
Adesso, soprattutto grazie a questa cover che ha avuto molta visibilità in Inghilterra e nel suo Paese, Olly si augura di poter diventare un modello per tutti quei giovani alle prese con la propria identità di genere, siano essi agender, transgender o non binari.
“Le persone possono mettersi sulla difensiva ed essere riluttanti ad accettare che esista una zona grigia. Vorrei aver saputo prima quanto fosse ok esistere in questo posto ‘intermedio’, quando ero piccol*. Vorrei che qualcuno mi avesse detto che potevo essere chiunque volessi essere, fare quello che volevo fare. I bambini trans e non binari hanno bisogno di sentire che sono belli e degni di amore e di una vita appagante”, conclude Olly Eley.