Csm, loggia Ungheria: spuntano 40 nomi. Gli interessati minacciano querele

Paola Severino loggia Ungheria

Il caso della presunta loggia Ungheria fa tremare il Csm. Nel verbale dell’avvocato Amara, infatti, compaiono nomi e cognomi. Sarebbero 40 le persone coinvolte, anche se la lista non sarebbe mai stata consegnata. All’interno di questo elenco compaiono – si legge sulla Verità – politici, imprenditori, magistrati. Nei nove verbali di Amara si parla solo di alcuni di questi: si passa dall’ex ministro della Giustizia Paola Severino, all’ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, fino al giornalista Luigi Bisignani.

Pioggia di smentite da tutti gli interessati i cui nomi compaiono nella lista della loggia Ungheria, che minacciano querele e si dissociano dalle parole dell’avvocato. Amara li identifica con un gesto: “stringevano la mano premendo tre volte l’indice sul polso”.

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La vicenda comunque ormai ha scosso la magistratura, che adesso dopo i prolungati silenzi vuole andare a fondo sulla vicenda. Guerra aperta – riporta il Corriere della Sera – in Procura di Milano tra il procuratore Francesco Greco e il suo vice Paolo Storari. Quest’ultimo gli avrebbe consegnato i verbali segreti di Piero Amara, l’avvocato inquisito e già condannato per corruzione in atti giudiziari , ma Greco non andò a fondo nella vicenda. Una sfida che adesso potrebbe tradursi in un procedimento disciplinare e di trasferimento per incompatibilità ambientale.

Loggia Ungheria, finora tutto fermo

Finora al Csm non s’era mosso nulla perché, hanno ribadito ancora ieri «fonti» interne all’istituzione, il Consiglio opera solo sulla base di atti formali e secondo procedure codificate; in presenza di notizie in sé irricevibili perché estranee ai canali formali e istituzionali, ogni iniziativa sarebbe stata scorretta e avrebbe potuto amplificare voci non riscontrabili».

Senza un atto ufficiale – prosegue il Corriere – di Storari o di Davigo, insomma, non si poteva procedere. Tutto era rimasto confinato nei corridoi del palazzo fino all’autunno del 2020 (dopo che Davigo ha lasciato il Csm con la pensione), quando gli stessi verbali portati da Storari sono stati recapitati in forma anonima prima a un quotidiano e poi a un altro. Secondo la Procura di Roma a spedirli è stata l’ex segretaria di Davigo al Csm, Marcella Contrafatto. Lei per ora si è rifiutata (com’è suo diritto) di spiegare come li abbia avuti, e dunque sarà chiamato a farlo lo stesso Davigo.  affaritaliani.it