PARIGI, 27 APR – Una ventina di generali francesi in pensione ha lanciato dalle colonne di una rivista di destra, ‘Valeurs Actuelles’, un appello alla classe politica a lottare contro la “disintegrazione” del paese, invitando il presidente Emmanuel Macron a difendere “la patria” che ritengono messa in pericolo dall'”islamismo e dalle orde di banlieue”.
Sanzioni contro i generali
L’appello ha scatenato la polemica politica. La ministra della Difesa francese, Florence Parly, ha annunciato oggi “sanzioni” nei confronti degli ex generali e di “un centinaio di alti gradi” militari che hanno firmato la lettera, mentre la sola Marine Le Pen li difende. (ANSA)
“La Francia è in pericolo, non c’è più tempo”. Su iniziativa di Jean-Pierre Fabre-Bernadac, ufficiale di carriera, una ventina di generali, un centinaio di alti ufficiali e più di mille altri soldati hanno firmato un appello per auspicare un ritorno ai valori dell’onore e del dovere da parte della classe politica francese e un intervento immediato verso i conflitti sociali che stanno portando il Paese alla guerra civile.
Fra le altre cose, nell’appello che scatenato la minaccia di sanzioni contro i generali è scritto: “Le nostre bandiere tricolori non sono solo un pezzo di stoffa, simboleggiano la tradizione, attraverso i secoli, di coloro che, qualunque sia il loro colore della pelle o fede, hanno servito la Francia e hanno dato la vita per essa. Su queste bandiere troviamo in lettere d’oro le parole “Onore e Patria”. Tuttavia, il nostro onore oggi sta nel denunciare la disintegrazione della nostra patria.
Disintegrazione che, attraverso un certo antirazzismo, si manifesta con un unico scopo: creare sul nostro suolo astio e persino odio tra le comunità. Oggi alcuni parlano di razzismo, “indigenismo” e anti-colonialismo, ma attraverso questi termini è la guerra razziale quella che vogliono questi fanatici. Disprezzano il nostro Paese, le sue tradizioni, la sua cultura, e vogliono vederlo dissolversi col suo passato e la sua storia, colpendo, attraverso l’abbattimento di statue, le antiche glorie militari e civili.
Disintegrazione che, con l’islamismo e le orde delle banlieue, porta alla separazione di numerose parti della nazione e alla loro trasformazione in enclavi soggette a dogmi contrari alla nostra costituzione. Tuttavia, ogni francese, qualunque sia il suo credo, deve sentirsi ovunque a casa sua in Francia; non può e non deve esistere alcuna città o distretto in cui non si applichino le leggi della Repubblica.”
A me i generali non piacciono.
Più o meno come i politici.
Non mi rappresentano.
Ma dal loro punto di vista non hanno torto.
Sono conformisti e statalisti.
Parlano, scrivono, si lamentano un poco.
Ma niente fatti.
E i politici, Macron e altri, li puniscono.