Lettera aperta al Sindaco di Granarolo dell’Emilia

Granarolo dell'Emilia Alessandro Ricci
foto Comune Granarolo dell’Emilia

Gent.mo Sindaco di Granarolo dell’Emilia
Sig. Alessandro Ricci,
Spett.le Amministrazione Comunale Granarolese,

Questa è una lettera aperta di una cittadina di Granarolo, con poche osservazioni che però reputo necessarie alla luce dei recentissimi fatti emersi nella nostra, un tempo tranquilla, cittadina di Granarolo e un po’ in ogni dove, nella più grande Bologna ma anche sul territorio nazionale.
È urgente fronteggiare la minaccia, ormai diventata concreta azione delinquenziale, ai danni dei cittadini da parte di persone che possono liberamente circolare in modo tale da essere completamente irriconoscibili a causa delle procrastinate disposizioni amministrative in vigore (DPCM).

Esisteva ed esiste la legge 152/1975 recante «Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico» che, all’articolo 5, dispone: “È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico”. Siamo andati avanti non curanti di ciò in nome di un bene superiore che è la salute collettiva a quanto pare, consentendo alle persone di circolare in modo del tutto irriconoscibile.

Oggi, dopo un anno di esasperazione ma anche di difficoltà economiche, anche chi non era avvezzo a delinquere ha sconfinato nell’agire penalmente rilevante. Quel che è, anche in questo caso, sottoposto a minaccia di lesione costante è l’incolumità, dunque la sicurezza e dunque la salute collettiva, benché osservata da altro punto di vista, quella stessa salute collettiva che l’uso delle cd. mascherine penserebbe di tutelare. Non è più possibile da parte di questa Amministrazione ignorare il problema, a maggior ragione dopo i fatti di cronaca accaduti proprio a Granarolo.

Occorre una iniziativa di questa Amministrazione volta a impedire la circolazione delle persone in modo irriconoscibile sul territorio granarolese. Non è pensabile che si vada in giro con cappellino, occhialoni da sole e contemporaneamente mascherina. Ignorare il problema significherebbe assecondarlo e finanche essere complici dei rei.

Si legge nell’articolo pubblicato sul Resto del Carlino, che esiste un video delle persone che hanno effettuato l’aggressione ma che le stesse risultano coperte al punto da renderne difficoltoso il riconoscimento. Certo, il video portato ai carabinieri potrà avere giusta collocazione e, speriamo, sortire giustizia ma il punto è un altro: si devono prevenire certe storture e aberrazioni sociali che sempre più si stanno radicando, in modo evidentemente patologico, nella società.

Appello al Comune di Granarolo dell’Emilia

Non vogliamo che, presto, molto presto visto l’andazzo, si debba leggere nella cronaca qualcosa di più spiacevole di cui poi si sarebbe responsabili se, potendo tempestivamente agire, non lo si è fatto.
Faccio un pubblico appello affinché il Comune di Granarolo dell’Emilia provveda, facendo da autorevole ed encomiabile nave scuola e, con urgenza si occupi di ridisegnare, alla luce delle esigenze attuali, il contemperamento delle due facce di una sola medaglia: la salute collettiva dal punto di vista non solo della probabile propagazione di un virus quanto anche da quello della sicurezza personale del cittadino.

Vi e Le chiedo che la violenza insana alla quale una nostra cittadina è stata sottoposta, in un’epoca figlia di un crescente disagio psico-sociale che sta mettendoci tutti gli uni contro gli altri, sia magistralmente fronteggiata da questa Amministrazione! Il pericolo nei confronti dell’incolumita’ personale e collettiva è grave e attuale (non più solo imminente: occorre una ordinanza che imponga ai cittadini di circolarein luogo pubblico in modo pienamente riconoscibile, pur mantenendo la sola saggia regola del distanziamento sociale.
Non vogliamo piangere vittime innocenti.
Certa di un positivo riscontro porgo i migliori saluti.

Manola Bozzelli – cittadina granarolese