Vaccini, Remuzzi: trombosi devono essere indagate, minimizzare è controproducente

Remuzzi

“Le limitazioni imposte ad AstraZeneca e Johnson & Johnson non rappresentano un fallimento e non sono neppure un errore. Anzi, dovrebbero aumentare la fiducia nei vaccini da parte della gente”. A dirlo in un’intervista al Corriere della Sera è il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, tant’è che a suo avviso “invece di fare il processo alla comunicazione delle due case farmaceutiche, anche loro alle prese con la prima pandemia della loro storia recente, sarebbe meglio ricordare che la scienza avanza sempre per approssimazioni successive. Più si fa, più si capisce”.

Quindi, secondo Remuzzi, “proprio il fatto che appena si vede un problema, per quanto raro, ci si ferma e si cerca di capire, deve aumentare la fiducia delle persone nel nostro sistema di controllo. Quella che chiamano confusione, in realta’ sono nuove informazioni”. Poi spiega: “Le complicanze trombotiche associate ai vaccini a vettore virale come AstraZeneca e Johnson & Johnson sono molto rare, 222 casi su 34 milioni di dosi nel primo caso, 6 casi su 7 milioni nel secondo, quasi sempre su donne sotto i sessant’anni di eta’” pertanto “non bisogna soffiare sulle paure, ma non bisogna neppure esagerare dall’altra parte, perché potrebbe essere controproducente

Remuzzi: importante riflettere su questi eventi

Quelle trombosi, in quelle sedi del corpo, non sono frequenti, soprattutto non nelle giovani donne. E’ molto probabile che siano legate al vaccino. Non puo’ essere una coincidenza, un accidente come la caduta di un aereo o il morso di un cane”. Pero’, per Remuzzi, “i medici devono comunque sapere che questa cosa può succedere. E devono sapere quali sono i sintomi che manifestano le persone piu’ soggette a questi effetti indesiderati. Ecco perche’ e’ cosi’ importante riflettere su questi eventi, sapere che possono accadere, e ragionarci sopra”.

E conclude: “Queste trombosi avvengono a causa di una reazione immune, dovuta alla formazione di anticorpi che agiscono contro le piastrine in un modo del tutto particolare che proprio in queste settimane abbiamo cominciato a conoscere. Su piu’ di cento milioni di americani vaccinati con Pfizer e Moderna non si sono verificati casi simili”.  www.rainews.it