Rapine a donne sole alle Cascine: migrante di Vicofaro accusato di altri tre episodi. Un mese fa era finito in carcere poiché ritenuto gravemente indiziato di una violenta rapina messa a segno la notte precedente in via degli Strozzi: vittima un’avvocatessa che stava rincasando dal lavoro.
Ora lo stesso uomo, un cittadino gambiano di 22 anni, è ritenuto responsabile di almeno altri tre analoghi episodi, avvenuti nei pressi del Parco delle Cascine, proprio nei giorni precedenti alla rapina di via degli Strozzi.
Quella notte l’aggressore aveva seguito la sua vittima in strada e, una volta raggiunta, ha minacciato di spaccarle una bottiglia in testa, facendola poi cadere e trascinandola violentemente sul marciapiede fino a quando alla donna non è rimasto che mollare la borsa che aveva in mano.
L’uomo era stato identificato e rintracciato nella stessa giornata nei pressi del Parco delle Cascine dagli investigatori della squadra mobile fiorentina che avevano anche recuperato gran parte della refurtiva nel centro di Vicofaro dove il 22enne era ospite.
Gli stessi agenti della squadra contrasto al crimine diffuso, coordinati dalla Procura della Repubblica di Firenze, stavano già indagando anche su altre rapine e scippi, tutti messi a segno nella zona delle Cascine. Questa serie di delitti, avvenuti tra le fermate della tramvia e piazza Vittorio Veneto, avrebbero visto come protagonista sempre lo stesso uomo, che, nella maggioranza dei casi, aveva aggredito donne e giovani soli in strada.
In particolare il 23 febbraio 2021, una ragazza è stata rapinata nei pressi della fermata della tramvia Cascine: un uomo prima le ha chiesto una sigaretta, poi l’ha seguita e dopo averla tirata a sé cercando di scipparla, ha preso una bottiglia di vetro rotta, l’ha puntata contro la malcapitata e le ha preso la borsa con dentro l’iPhone.
Raccontare l’immigrazione in modo positivo, decalogo del “giornalista”
Per gli inquirenti la stessa persona, il giorno dopo, avrebbe ripetuto una scena simile, prendendo di mira un’altra ragazza alla fermata della tramvia “Paolo Uccello”. La giovane stava parlando al telefono quando l’aggressore si è avvicinato e le ha chiesto del tabacco. Lei ha tentato invano di allontanarsi, ma una volta raggiunta dal malintenzionato è stata bloccata, tirata per i capelli e per un braccio fino a quando non ha mollato la presa dal suo telefono cellulare.
Lo stesso giorno e non molto lontano, un ragazzo ha infine subito un tentato scippo del cellulare mentre era impegnato in una conversazione su una panchina in piazza Vittorio Veneto.
Gli inquirenti hanno analizzato le immagini della videosorveglianza cittadina riuscendo in poco tempo a ricostruire anche questi 3 episodi criminali (oltre a quello di via degli Strozzi) dietro ai quali, secondo quanto emerso nelle indagini, ci sarebbe stata sempre la stessa mano. Il cittadino straniero è stato inoltre riconosciuto anche da alcune delle sue vittime.
Per questo motivo la Procura della Repubblica di Firenze ha richiesto ed ottenuto dal gip del Tribunale del capoluogo toscano l’ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata ieri mattina dalla squadra mobile al 22enne gambiano, già detenuto a Sollicciano.
L’uomo, come detto, fino a pochi giorni prima del fermo era ospite nel centro gestito da don Biancalani. Centro migranti a cui si può accedere solo dopo un colloquio durante il quale si cerca di capire la situazione legale. Con il 22enne, però, non ci sarebbe stato il tempo perché la struttura era sfornita di volontari a causa del Covid.
“Il ragazzo – aveva spiegato don Biancalani al Tirreno – era stato da noi qualche tempo fa, poi improvvisamente era scomparso. Per poi tornare una settimana fa. Non ho approfondito subito la sua situazione, perché in questo momento la struttura è abbastanza sfornita di volontari, a causa del Covid. Il colloquio con lui lo avremmo dovuto avere tra qualche giorno”.
Il centro, con circa 130 ospiti, è in attesa dell’attuazione per il trasferimento presentato a suo tempo dalla Regione.