“Non si possono mettere in discussione i vaccini”, rieducazione dei medici no vax

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“E’ pericolosa la deriva antiprofessionale di medici e operatori sanitari nei confronti della campagna vaccinale anti Covid-19 che sta richiedendo uno sforzo notevole di Asl e dei centri vaccinali. Per contrastare il fenomeno, mai come ora è necessario puntare sulla formazione dei medici e degli operatori sanitari prima di tutto, e poi sulla informazione corretta e anti-bufale ai cittadini“. Commenta così il presidente Consulcesi Massimo Tortorella, il caso dei medici operatori sanitari contrari alle misure intraprese dal Governo per accelerare l’iter vaccinale.

Attraverso un gruppo privato di Facebook – ‘Uniti per la nostra libertà e i nostri diritti’ – i camici bianchi stanno organizzando per il 21 aprile una protesta davanti Palazzo Montecitorio contro l’obbligo vaccinale per operatori sanitari.

Non si possono mettere in discussione i vaccini

“Si può discutere su tempi e modalità di erogazione dei vaccini – riprende Tortorella – ma non si può mettere in discussione il più grande strumento messo a disposizione dalla scienza: i vaccini. Questo episodio conferma la necessità di diffondere una corretta, approfondita e aggiornata conoscenza sul Covid e i vaccini. Fortunatamente, questo caso rappresenta solo una piccola parte della categoria medico-sanitaria che invece nella grande maggioranza si forma ed è desiderosa di conoscere”.

Oltre il 30% dei medici e operatori sanitari dei 100mila iscritti a Consulcesi Club hanno già concluso i 50 crediti previsti per l’anno in corso. “Questo risultato, se da una parte conferma il bisogno di formazione di medici e operatori sanitari, dall’altra è la riprova dell’efficacia della formazione a distanza come modalità preferita dai camici bianchi. Nell’ultimo anno, quasi la metà dei corsi è stata sul Covid-19 organizzati grazie alla consulenza di Guido Rasi, ex direttore Ema e ora direttore scientifico di Consulcesi Club. A piacere maggiormente è il corso su vaccini e varianti e le categorie che si formano di più sono infermieri, medici anestesisti e rianimazione, di medicina del lavoro e psichiatria”, spiega una nota. adnkronos salute