Elon Musk e i chip nel cervello umano – Entro l’anno potrebbero partire i primi test che prevedono l’impianto nel cervello umano dei chip che funzionano come interfaccia con i computer. Ad annunciarlo è Elon Musk con un tweet, in seguito ai test fatti con la sua azienda Neuralink su una scimmia, cui è stato impiantato un chip che le ha permesso di giocare ai video games con la mente. Alla radice dell’idea del CEO della Tesla e SpaceX, che ha lanciato questo progetto cinque anni fa, è quella di essere sempre connessi a Internet attraverso un chip impiantato nel cervello che ci permetta di comunicare solo con la forza del pensiero.
Come aveva spiegato nel 2017 Alberto Sangiovanni Vincentelli, pioniere della ricerca sui circuiti integrati e docente all’Università della California a Berkley, “i chip impiantati nel cervello sono già una realtà, sperimentata con successo in ambito biomedicale: pensiamo ad esempio a quelli usati per la stimolazione cerebrale profonda nei malati di Parkinson e Alzheimer, oppure quelli che consentono ai pazienti paralizzati di muovere arti robotici”.
Chip nel cervello per leggere e scrivere l’attività cerebrale
Nel caso di Musk, a febbraio è tornato a parlare del progetto dando una tempistica per le sperimentazioni nell’uomo di questi chip, progettati per impiantare l’intelligenza artificiale nei cervelli umani come potenziale cura per le malattie neurologiche, come Alzheimer e Parkinson. Gli impianti dei chip possono leggere e scrivere l’attività cerebrale. Musk é convinto che le interfaccia cervello-macchina possano fare qualsiasi cosa, dal curare le paralisi al dare poteri telepatici alle persone. La Neuralink ha già testato i chip anche su altri animali, come i maiali. Test sull’uomo, invece, erano stati già annunciati come nel 2019, salvo poi non essere portati avanti.