Adolescenti strappati alla famiglia e dati in affido perché “obesi”

bambini obesi

È giusto togliere la patria potestà ai genitori di bambini obesi? È accaduto nel West Sussex, in Inghilterra, dove, riporta il Guardian, due adolescenti in forte sovrappeso sono stati rimossi dalla propria abitazione e affidati ai servizi sociali. Il giudice incaricato ha optato per un affido a lungo termine, definendo il caso «molto triste». In precedenza, dopo la denuncia dei servizi, alla famiglia erano stati forniti dei Fitbit (i popolari dispositivi indossabili che monitorano l’attività fisica) ed era stato pagato loro un abbonamento in palestra. Genitori e figli si erano anche iscritti a un programma di dimagrimento targato Weight Watchers.

Trascorsi alcuni mesi, però, non si vedeva ancora una riduzione apprezzabile del peso dei ragazzi. In più, la famiglia non aveva comunicato i dati sull’attività fisica e non si era presentata in modo continuativo agli incontri di Weight Watchers.

Secondo il giudice, i genitori dei ragazzi non hanno capito la gravità del problema, e non sono stati in grado di aiutarli — né frenandoli dallo stramangiare, né promuovendo una dieta sana ed esercizio fisico. Così li ha tolti dall’abitazione familiare, sottolineando l’importanza, per i ragazzi, di vivere in un ambiente dove imparare uno stile di vita più salutare.

Educati, vivaci e intelligenti, ma obesi

«Siamo tutti d’accordo», ha scritto il giudice nelle motivazioni della decisione, «che ci troviamo di fronte al caso molto triste e raro di una famiglia che ama i propri figli, ragazzi indubbiamente educati, vivaci e intelligenti, e ne soddisfa molti dei bisogni primari. Non però quello della salute».

«La madre dei ragazzi, per esempio, ha dato la colpa al lockdown per l’impossibilità di fare attività fisica, ma questa si può fare anche a casa, o con una passeggiata nel quartiere». Un caso, in verità, non troppo raro. Secondo dati diffusi nel 2014 dal ministero della Salute britannico e relativi a Inghilterra, Scozia e Galles, infatti, ben 74 bambini gravemente obesi erano stati affidati ai servizi sociali nei cinque anni precedenti. La polemica dilaga.

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