Migranti, Tar accoglie il ricorso: Alan Kurdi può riprendere il mare

Alan Kurdi

L’Alan Kurdi può riprendere il mare dopo quasi 7 mesi di fermo. Lo ha deciso il Tribunale amministrativo di Cagliari con un’ordinanza che ha accolto il ricorso della ong Sea Eye contro ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Capitaneria di Porto di Olbia. La nave della ong tedesca aveva attraccato al molo Cocciani del porto industriale di Olbia il 25 settembre del 2020 dopo aver soccorso in mare 133 migranti. (Olbia, 10 migranti Alan Kurdi positivi al Covid: quarantena per tutti, ndr)

Il 9 ottobre gli ispettori della Capitaneria di Porto avevano deciso di bloccare la nave per “irregolarità tecniche”. L’ispezione si basava su una direttiva comunitaria che permette agli Stati membri dell’Unione europea di eseguire controlli sulle navi straniere che approdano nei porti nazionali. Secondo le risultanze del controllo, l’Alan Kurdi avrebbe presentato delle irregolarità tali da compromettere la sicurezza dell’equipaggio nonché quella delle persone soccorse.

Ma il Tar ha dunque annullato, previa sospensione dell’efficacia, il provvedimento con cui la Capitaneria aveva disposto il fermo amministrativo. Il giudice ha stabilito che la nave non deve più essere trattenuta, in quanto Sea-Eye potrebbe subire “gravi danni finanziari e altri di natura complessa” in caso di mancata autorizzazione a trasferire la nave in Spagna per sottoporla tempestivamente ai lavori di ispezione e manutenzione biennali previsti.

La data del processo, dove sarà presa una decisione sulla legalità della detenzione, è fissata per il 3 novembre 2021. https://it.euronews.com