Assistenti sociali? Figli tolti alla madre e dati al padre condannato per violenza sessuale

assistenti sociali

BOLOGNA (9 Aprile 2021). Si fa un gran parlare di aiutare le donne vittime di violenza, spronandole a denunciare i compagni violenti. Ma quante di loro saranno incentivate a farlo se, come nel caso di una donna di Bologna, incappano in simili assistenti sociali? Oltre ad averla convinta inizialmente a ritirare la denuncia contro il compagno convivente, per anni la abbandonano a se stessa e addirittura, arbitrariamente e senza un provvedimento del tribunale, le tolgono i figli e li mandano a vivere nientemeno che dal padre violento.

Dopo dodici anni da incubo vissuti in famiglia, ne ha trascorsi quasi dieci a combattere contro il sistema. I figli le sono stati tolti, pur avendo lei la potestà genitoriale: il maggiore non la vuole più vedere, la minore ha ripreso i contatti con lei, ma vive una situazione drammatica e pericolosa, tra uso di sostanze stupefacenti, aggressività, cattive frequentazioni. «Se i Servizi sociali avessero ascoltato le ripetute richieste avanzate da questa, madre, tutto questo non sarebbe accaduto» precisa l’avvocato Miraglia, al quale la donna si è rivolta.

La donna ha vissuto una convivenza da incubo, picchiata, violentata, umiliata, minacciata di essere sfregiata con l’acido dal marito che le ripeteva come avrebbe “scannato” i loro figli se solo lo avesse lasciato o denunciato. Quando finalmente trova il coraggio di denunciarlo, passa da un incubo a un altro: le assistenti sociali che si susseguono negli anni tutto fanno tranne che fornirle aiuto e supporto.

Gli assistenti sociali referenti del caso del Comune di Bologna le fanno inizialmente ritirare la denuncia, la mandano in case famiglie fatiscenti e sporche, dove giravano liberamente i topi e viene servito cibo scaduto, trattandola come “ostile” ogniqualvolta palesa le sue difficoltà. Nonostante l’ex marito sia stato arrestato e condannato per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia, senza un provvedimento del tribunale ad un certo punto hanno collocato i due ragazzi a casa sua, togliendoli alla madre. Mai un progetto di sostegno né un aiuto psicologico specialmente ai figli, che lanciavano chiari segnali di problematicità: rimasti inascoltati la madre, il tribunale, gli insegnanti, gli psicologi che richiedevano progetti di sostegno concreto.

Gli assistenti sociali non si sono presi minimamente cura di questa madre e soprattutto dei suoi figli. Ormai stremata, la donna ha deciso di denunciare nove assistenti sociali per falsità ideologica, riservandosi di costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni materiali e morali subiti.

«Chi pagherà per tutto questo?» prosegue l’avvocato Miraglia. «Chi risarcirà questa donna e sua figlia per anni di incuria, ingiustizia e abbandono e per gli effetti che questi hanno causato? Pare purtroppo un déjà-vu: quante volte ci siamo trovati di fronte a situazioni analoghe, a strutture fatiscenti, a genitori abbandonati dalle istituzioni. E a farne le spese sono principalmente i minori.

assistenti sociali denunciati

I Comuni dell’Emilia Romagna decantano l’attenzione al welfare, al benessere delle persone e delle famiglie, ma nel concreto mancano, di fatto, i controlli su strutture e provvedimenti e continuiamo a trovarci di fronte a comunità fatiscenti, nonostante i Comuni paghino abbondantemente le comunità che debbano accogliere le madri e i minori. Così come troviamo, come in questo caso, assistenti sociali che fanno il bello e il cattivo tempo, senza preoccuparsi del benessere delle persone in difficoltà, che sono invece chiamati ad aiutare e a sostenere». Tutto questo non farà certamente perdere la speranza nella Giustizia, proprio in questi giorni è stata depositata una querela denuncia nei confronti dei vari assistenti sociali di Bologna che negli anni si sono succeduti nella vicenda.

Studio Legale Miraglia Associato