Il 76% degli intervistati favorevole al vaccino Covid, ma rispetto a gennaio calano le persone che non hanno dubbi a riguardo. A pesare è soprattutto la vicenda AstraZeneca. I più informati sono anche più disponibili, per questo è importante trasparenza e corretta informazione sul piano vaccini. Più della metà è favorevole al passaporto vaccinale. È quanto emerge da un’indagine condotta da Altroconsumo nel mese di marzo (26-30 marzo 2021) su un campione di 1.002 italiani di età 18-74 anni, distribuito come la popolazione generale per genere, età, livello di istruzione e area geografica.
A loro Altroconsumo ha chiesto la posizione sul vaccino contro il Covid, inclusa l’opportunità di istituire un passaporto vaccinale, che consenta a chi ne è in possesso di ritrovare la libertà di spostamenti e la ripresa di almeno alcune attività.
“Dopo la prima inchiesta, realizzata a gennaio – spiega l’associazione in una nota – abbiamo voluto verificare gli effetti sull’opinione pubblica delle vicende degli ultimi mesi, tra cui in particolare la sospensione temporanea del vaccino AstraZeneca, legata alla possibile presenza di rari effetti indesiderati gravi”.
La percentuale di chi non ha remore e vorrebbe vaccinarsi il prima possibile, benché alta, è scesa dell’8% rispetto all’inchiesta di gennaio, effetto probabile delle preoccupazioni relative al vaccino AstraZeneca. Se si vanno a vedere infatti le motivazioni di chi ha dei dubbi o non ha intenzione di vaccinarsi, al primo posto (52%) risulta proprio il timore di effetti indesiderati, mentre al secondo (33%) la mancanza di fiducia in alcuni vaccini. Uno su quattro (25%) ha risposto di non fidarsi del processo di realizzazione/approvazione dei vaccini, mentre una su cinque (22%) risponde che non si vaccinerebbe a breve perché non appartiene a nessuna categoria a rischio. Per il 20% dietro ai vaccini ci sono interessi nascosti. Il 14% dichiara di non fidarsi dei vaccini in generale.
Sono particolarmente disponibili a vaccinarsi sia i più giovani (82% disponibili tra gli under 35), presumibilmente per il desiderio di riprendere al più presto una vita normale, sia in modo particolare le persone sopra i 64 anni, disponibili nell’87% dei casi. Dall’indagine emerge anche che più le persone si ritengono informate, più si dichiarano disponibili a farsi vaccinare: 81% tra chi pensa di essere ben informato, contro il 67% tra chi si dichiara poco o per niente informato.
La sospensione temporanea delle vaccinazioni con AstraZeneca ha avuto un impatto negativo soprattutto sulla fiducia nella sicurezza di questo vaccino: lo dichiara il 63% degli intervistati. Coerentemente, il 71% dichiara di avere preoccupazioni, anche moderate, sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca, mentre le preoccupazioni per gli altri vaccini sono più contenute e meno diffuse. Tuttavia, per il 48% la sospensione temporanea di AstraZeneca ha provocato una minore fiducia anche nella organizzazione della campagna di vaccinazione in generale, per il 44% nelle altre vaccinazioni contro il Covid, per il 42% nella supervisione dell’Ema sulla sicurezza dei vaccini e ancora per il 42% sulla capacità del governo di salvaguardare la salute dei cittadini. (Adnkronos Salute)
Io per “informarmi” cerco quanto sotto, non le rassicurazioni di esperti medici, tutti senza “esperienza” essendo per tutti la prima volta…