di Aldo Grandi – Guardate che cosa è successo nella giornata di ieri a Livorno sugli Scali delle Cantine dove sono ormeggiate, sui fossi, migliaia di imbarcazioni non certo super o mega yacht ma barche di gente comune. Un immigrato, una di quelle ‘risorse’ che Laura Boldrini ama definire portatrici di uno stile di vita che, presto come ha più volte detto, sarà anche il nostro – noi ci tocchiamo e facciamo gli scongiuri – senza alcun motivo ha preso a calci, diveltendoli, i pali che tengono ancorati i natanti evitando, tra l’altro, che se ne vadano in giro per i canali. (video in fondo all’articolo)
L’immigrato, però, non ha fatto i conti con la sua veemenza e violenza e, nella foga, è caduto in acqua. Un livornese che si trovava, probabilmente, in uno dei locali che corrono lungo gli scali, vedendolo in difficoltà, è uscito per aiutarlo a risalire. Sicuramente, però, non si era accorto di quello che aveva fatto pochi secondi prima…
Infatti, solo le riprese di una videocamera fissa posta appositamente contro eventuali malintenzionati o ladruncoli, ha mostrato cosa era veramente accaduto. Il video, poi, giustamente, ha fatto il giro del web diventando virale e noi contribuiamo volentieri aggiungendo, anche, che se avessimo saputo il motivo per cui era finito in acqua e ci fossimo trovati sul posto, non soltanto non lo avremmo aiutato a risalire, ma, probabilmente, avremmo fatto di tutto per lasciarlo dov’era. Chissà che, magari a nuoto, non avrebbe potuto provare a tornare da dove era venuto.
Aggiungiamo, inoltre, che due ore prima, sempre lo stesso soggetto, aveva spaccato i tubi di alcune grondaie. Provate a farlo in Arabia Saudita, Emirati Arabi, Qatar o altri Paesi africani, asiatici o sudamericani e vedrete dove vi trovereste e giustamente, subito dopo.
Perché una cosa è chiara e il razzismo non c’entra: quando sei ospite in un paese straniero, rispetti tutto quello che lo concerne, altrimenti, secondo la legge del buonsenso e non quella della politica rossa sì, ma di vergogna, vieni gentilmente preso e riaccompagnato da dove sei venuto.
Livorno è una città accogliente all’ennesima potenza, dove in tempi no-Covid, al mercato di Piazza Cavallotti, bivaccano decine di immigrati senza arte né parte intenti a vendere merce abusiva sotto gli occhi e di fronte ai negozi dei commercianti che pagano, invece, regolarmente tasse e imposte per mantenere anche quei vigili urbani che, troppo spesso, quando passano – li abbiamo visti con i nostri occhi – tirano dritto con le loro auto.
Ma i livornesi e noi siamo tra questi, hanno anche una suscettibilità particolare che emerge, in particolare, quando si accorgono di essere presi in giro e che la loro bontà d’animo viene sistematicamente fraintesa e scambiata per debolezza o, peggio ancora, superficialità, menefreghismo o indifferenza. Bene, non è così.
Noi ribadiamo la nostra profonda avversione verso ogni tipo di immigrazione che non sia dettata dalla volontà di contribuire alla crescita, sotto tutti i punti di vista, del paese che aiuta a migliorare le proprie condizioni. Per chi non è disposto a questo, bianco o nero che sia, non c’è posto. Né in tempi di Covid, né in tempi normali. Questa Europa così come gli organismi sovranazionali e i padroni del Vapore vogliono imporci non ci piace, non ci è mai piaciuta e non ci piacerà mai