Dai vaccini a Salvini, sfuriata di Antonio Di Pietro contro i magistrati

Antonio Di Pietro

Antonio Di Pietro non è d’accordo con la richiesta dei magistrati che chiedono che se non verranno vaccinati prima degli altri, potrebbero sospendere l’attività giudiziaria. “Allora, partiamo da una premessa. In un’aula di giustizia, durante le udienze di un processo, chi c’è? Escludiamo pure il pubblico perché c’è la pandemia. Dunque: ci sono i magistrati, gli avvocati, gli imputati, i testimoni, i cancellieri, gli uscieri. E un cartello con scritto: la legge è uguale per tutti. E allora, perché soltanto i magistrati dovrebbero essere vaccinati in via prioritaria? Il vaccino è un diritto per tutti. Quindi ogni cittadino avrebbe diritto a essere vaccinato subito, adesso, in questi giorni. Ma siccome non ci sono vaccini sufficienti, bisogna proteggere per primi i più deboli. Gli anziani e i malati”. I magistrati sbagliano? “Non direi che sbagliano. Sbagliare vuol dire commettere un errore. E questo non è un errore: è un abuso. Chiamiamo le cose con il loro nome”.

L’ex pm di Mani Pulite è duro con gli ex colleghi: “I magistrati conoscono, devono conoscere la legge. E sanno, devono sapere che la legge non concede loro alcuna priorità rispetto agli altri cittadini. Quello che stanno chiedendo è un ricatto. Sanno che c’è bisogno del loro lavoro e minacciano: se non ci vaccinate per primi, blocchiamo la giustizia. Ma se vogliamo parlare di professioni di cui tutti abbiamo bisogno, allora dico che una cassiera del supermercato viene sicuramente prima dei magistrati. Una cassiera è sicuramente indispensabile ed è sicuramente più a rischio di contagi”.

Antonio Di Pietro analizza l’attuale momento del sistema giudiziario italiano: “La magistratura viene vista come una casta. Una professione necessaria al Paese che sfrutta il proprio ruolo per raggiungere un fine, un privilegio. Quanto al confronto con i miei tempi, per favore: non mischiamo il grano col loglio.  Quando facevo il pm io, se si trovava un reato si cercava il colpevole. Adesso spesso prima si cerca il colpevole, poi ci si dà da fare per trovare un reato da contestargli”.

Infine svela il troppo accanimento giudiziario sui politici. “Posso dirle una cosa? Per me anche Matteo Salvini è innocente. Cioè: non condivido quello che ha fatto. Ma era ministro di un governo che sapeva benissimo quello che stava facendo Salvini. E che facevano gli altri, in Consiglio dei ministri? Stavano a guardare? Si lavavano le mani come Ponzio Pilato? Forse sì, si sono lavati le mani come Ponzio Pilato. Ma Ponzio Pilato è colpevole della morte di Cristo! E allora dovrebbero essere processati tutti. Non Salvini solo”, conclude Di Pietro. Il riferimento è al caso Open Arms, per cui pochi giorni fa la procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio del leghista per sequestro di persona. Salvini ha sempre sostenuto che la scelta fosse collegiale, presa di concerto con i ministri del governo gialloverde. E anche Antonio Di Pietro mostra di pensarla così.

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