CITTA DEL VATICANO, 28 MAR – Di fronte a Dio l’atteggiamento deve essere quello dello “stupore”, non della “ammirazione”. “Se la fede perde lo stupore diventa sorda” e non vede altra via che quella di “rifugiarsi nei legalismi e nei clericalismi, tutte cose che Gesù condanna”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della Messa della Domenica delle Palme.
“Anche oggi tanti ammirano Gesù: ha parlato bene, ha amato e perdonato, il suo esempio ha cambiato la storia… Lo ammirano, ma la loro vita non cambia. Perché ammirare Gesù non basta. Occorre seguirlo sulla sua via, lasciarsi mettere in discussione da Lui: passare dall’ammirazione allo stupore”.
“L’ammirazione può essere mondana, perché ricerca i propri gusti e le proprie attese; lo stupore, invece, rimane aperto all’altro, alla sua novità”, ha aggiunto il Papa. “Chiediamo la grazia dello stupore. La vita cristiana, senza stupore, diventa grigiore”. Se non c’è stupore forse “la nostra fede è stata logorata dall’abitudine”, ha concluso il Papa. (ANSA).
Bisogna ricordarsi sempre la Pachamama: le prostrazioni ricevute nel corso di un rito sciamanico avvenute nei giardini vaticani il 4 ottobre 2019 per l’apertura del Sinodo per l’Amazzonia , gli altarini a lei dedicati nella chiesa di Santa Maria in Traspontina, la processione in San Pietro .
Alla luce di questa idolatria, in piena violazione del primo Comandamento, il resto è comprensibile.
Bergoglio: “Gesu’ condanna il legalismo”.
Gesu’: “Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli”.
IL “legalismo” dei sacerdoti era aderenza INSUFFICIENTE alla legge, non eccessiva. Tradimento dello spirito e talvolta della lettera (“non rubare”) della legge.
Bergoglio, con il suo invito al discernimento personale e con le dichiarazioni progressiste o tradizionaliste a giorni alterni, quasi a rimarcare che e’ LUI a decidere, non i tradizionalisti o i progressisti, queste cose le sa, visto che e’ stato ripetutamente avvisato dai pochi colleghi rimasti cristiani. La perversione della realta’ che quindi compie ha una matrice ben precisa.