“Stiamo per lanciare una imponente azione da 70 – 80 miliardi legata al Recovery fund. La nostra transizione ecologica si articolerà su massicce operazioni relative al ciclo dell’acqua, al suolo e all’autosufficienza energetica dell’agricoltura. Nel settore energetico dovremo seguire la road map europea e installare decine di gigawatt di potenza di natura rinnovabile e investire molto su tecnologie connesse all’idrogeno.
Dobbiamo gettare le basi per una società che evolva verso la decarbonizzazione dell’energia secondaria e primaria, un intervento di elettrificazione della mobilità, un massiccio intervento di forestazione e protezione dell’oro blu, l’acqua, e dei nostri bacini idrici. Ci attende un’agenda complessa ma non siamo soli: abbiamo il piacere con gli amici del Regno unito di coordinare la Cop 26, nonché abbiamo anche la presidenza del G20.
Da queste posizioni possiamo ben lanciare un messaggio internazionale. Come cittadini e popoli di un unico continente che da solo è responsabile della produzione di circa il 10% dell’anidride carbonica globale – conclude Cingolani – dobbiamo fare lo sforzo di decarbonizzarci il prima possibile e condividere questo sforzo con tutti gli altri Paesi. Utilizziamo la forza dei nostri partenariati in ambito internazionale per rendere questo messaggio chiaro a tutti”. Così il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, durante un convegno riguardante il cambiamento climatico organizzato dall’Ambasciata britannica in preparazione del summit delle Nazioni Unite, COP26.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Più poveri certificati.
Più elemosine.
Più miserabili.