Una strage al supermercato. Un uomo entra al King Soopers di Boulder, in Colorado, e apre il fuoco: il bilancio è di dieci morti, incluso l’agente Eric Talley, il primo della polizia ad arrivare sul posto. Il presunto killer è stato fermato ed è ora sotto la custodia delle forze dell’ordine. Per l’America si tratta di uno un nuovo shock, della seconda sparatoria in una settimana dopo la strage nei centri massaggi di Atlanta.
E una sparatoria che va ad allungare la scia di sangue del Colorado, salito alle cronache nel corso degli anni per le stragi del liceo di Columbine e del cinema di Aurora durante la prima del film Joker.
“Quella nel supermercato in Colorado e’ la settima sparatoria di massa in Usa nel giro di una settimana, compresa la strage nei tre centri massaggio ad Atlant”a. Lo riferisce la Cnn. Due ore dopo la strage in un supermercato in Colorado, Lauren Boebert, deputata repubblicana di quello Stato, ha inviato una email ai suoi sostenitori nella quale si impegna a difendere le armi: “ho già detto ‘no diavolo’ a chi voleva toglierci le nostre armi. Ora dobbiamo dirlo a Joe Biden”. Lo riferiscono i media Usa.
“I liberali radicali a Washington, guidati dalla speaker Nancy Pelosi e con la benedizione di Biden, stanno tentando di violare il vostro giusto processo e criminalizzare il trasferimento delle armi”, ha accusato, riferendosi alle due leggi approvate dai dem alla Camera per un maggiore controllo di background nella vendita di armi. (ANSA).