Il sen. Gianluigi Paragone, fondatore di Italexit, mette a fuoco quanto sta avvenendo in Serbia dove le cose non stanno andando bene malgrado il paese balcanico sia per numero di vaccini secondo in Europa dopo l’Uk.
Il paradosso Serbia che ora fa paura al mondo. Se da Israele arrivava un vento di ottimismo con il ritorno alla vita normale dopo un’intensa ed efficace campagna vaccinale (il contrario dell’Italia praticamente), dalla Serbia arrivano notizie opposte.
Il governo si trova infatti costretto ad adottare nuove restrizioni a causa della crescita dei contagi, nonostante al momento il Paese balcanico ha vaccinato con almeno una dose un milione e mezzo di persone, su sette milioni di abitanti in totale: un ritmo che ha proiettato la piccola Serbia al secondo posto per vaccini effettuati nel continente europeo, dopo la Gran Bretagna e ben più avanti dei vicini dell’Ue. Ma c’è un ma. Grande come una casa.
Come racconta Chiara Merico su businessinsider.it, “nonostante questo successo apparente, i contagi continuano a crescere: prima dell’inizio della campagna vaccinale ogni giorno si registravano tra 1000 e 1500 nuovi casi di covid-19, ora invece il numero è salito a oltre 4000. Una progressione che ha spinto il governo di Belgrado a prendere le contromisure: martedì 16 marzo la premier Ana Brnabic, al termine di una nuova riunione dell’unità di crisi per la lotta al covid, ha imposto per una settimana la chiusura di caffè, ristoranti, centri commerciali, negozi e altre attività commerciali non essenziali, ad eccezione di supermercati, alimentari, farmacie e distributori di carburante”.
Sarebbe il caso – sottolinea Paragone – di porsi qualche dubbio e di farsi qualche domanda sui vaccini…
(ANSA-XINHUA) Il presidente Vucic ha ribadito che la maggior parte di cittadini in Serbia è stato vaccinato con il vaccino cinese Sinopharm e che gli esperti serbi hanno parlato molto bene della sua qualità e sicurezza. Ha anche ringraziato il governo cinese e Sinopharm per il loro “aiuto nella fornitura di vaccini nel momento più difficile”.
Il presidente di Sinopharm, Liu Jingzhen ha ringraziato Vucic e il popolo serbo per la fiducia nel vaccino cinese. “La Serbia è il primo Paese europeo ad approvare il vaccino Sinopharm …
Apprezziamo la fiducia dei cittadini nel nostro prodotto e siamo felici di poter fornire il supporto necessario alle persone in Serbia nella lotta contro il virus”, ha detto Liu .
La Serbia ha iniziato la vaccinazione dei gruppi ad alto rischio a metà dicembre dello scorso anno e si è impegnata nella vaccinazione di massa con il vaccino Sinopharm a metà gennaio.