Donne, Orlando: piattaforme anonime per denunciare chi viola le pari opportunità

Orlando pari opportunità

Il ministro dell’innovazione tecnologica Vittorio Colao chiede che dopo l’uscita dalla pandemia si ponga mano dal punto di vista organizzativo all’esperienza dello smart working che sta ”’un po’ sfuggendo di mano” dopo gli entusiasmi iniziali, in modo da evitare che finiscano per “pagare le donne”. Intervenendo al webinar “Obiettivo 62% – l’occupazione femminile come rilancio nazionale. Le donne come priorità trasversale”, Colao ha spiegato come dobbiamo fare “un’operazione culturale” simile a quella “che si faceva prima quando un capo andava negli uffici alle sette di sera e diceva ai dipendenti di andare a casa”. Si tratta di un qualcosa “importante quanto la cablatura e il cloud”.

Nello stesso webinar è intervenuto anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando. Bisogna “costruire meccanismi di piattaforme anonime che denuncino chi viola l’articolo 27” del codice delle Pari opportunità che prevede il divieto di fare “domande sulla vita personale alle donne al momento dell’assunzione”, dice Orlando, perché “questo è il momento in cui impresa decide se assumere un uomo o una donna. È mia intenzione promuovere una azione che incida su questo passaggio”.

“C’è una questione non più eludibile che riguarda la possibilità di costruire in tutto il paese standard che valutino i livelli essenziali sul fronte dell’erogazione del welfare, perché abbiamo due Italie e in una le infrastrutture sociali non ci sono e lavorare per una donna è praticamente impossibile” ha continuato il ministro del Lavoro “Avere standard unici è una risposta potente per evitare l’impraticabilità del lavoro per milioni di donne o la scelta” di lasciare “con la nascita del primo figlio”. Al Nord e nelle grandi aree urbane dove ci sono i servizi, ha osservato “l’occupazione femminile è più alta”.

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