Paragone sui vaccini: “Profitti allucinanti. Business da 160 miliardi”

“C’è il fallimento totale dell’Europa, che pensavamo dovesse risolvere i problemi con un potere negoziale superiore ed è invece rimasta in balia dello strapotere delle multinazionali. Aggiungo che la Von der Leyen si dovrebbe dimettere” a parlare è Gianluigi Paragone, leader di Italexit. L’ex deputato dei 5 Stelle si esprime riguardo all’attuale gestione dell’emergenza da parte dell’Ue.

A Dritto e Rovescio, in onda su Rete 4, Paragone non le manda certo a dire: “quando Big Pharma si nasconde dietro la segretezza dei contratti, lo sta facendo sul vaccino, vaccino che tra l’altro consente alle multinazionali di generare profitti allucinanti“.  Paragone inizia quindi a citare diversi articoli del Sole24ore a riguardo, affermando ironicamente “vi assicuro che non si tratta di un giornale sovranista”.

Secondo le previsione del Sole, le multinazionali del farmaco registreranno (solo nel 2021) una crescita del +40% degli utili. Un business da circa 160 miliardi di euro. “Il peccato originale di tutta questa vicenda è la segretezza assoluta del negoziato tra l’Unione europea e Big Pharma, è legittima tutta questa confusione e questa paura” continua Paragone. “Se ora vogliamo cambiare passo, l’Europa deve mettere nella condizione i governi e i parlamenti di conoscere i contenuti dei contratti”.

“Non è ammissibile che un’eurodeputata venga a conoscenza del contratto e questo sia censurato in molte delle sue parti fondamentali, perché così vuol dire che stai nascondendo qualcosa. Quando la scienza vuole nascondere qualcosa, si trasforma semplicemente in un colosso quotato in borsa” conclude l’esponente di Italexit. Come per tutte le emergenze, anche quella sanitaria sembra aver messo ancora di più in luce i limiti dell’Unione europea. La cooperazione è rimasta tale soltanto nel significato figurato della parola, portando prima tutti gli Stati a decidere autonomamente per la gestione dei contagi e poi alcuni a procurarsi in solitario i vaccini da altre parti, visto il fallimento dell’Ue, rimarcato giustamente da Paragone. La domanda è: perché bisogna continuare a stare al gioco, se quest’ultimo evidentemente non funziona?

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