Rischiare poco e guadagnare con certezza. Sono questi i due principi alla base del conto deposito, un prodotto finanziario perfetto per chi ama investire e soprattutto ama farlo in sicurezza. Il meccanismo è molto semplice: i conti deposito possono essere paragonati a dei salvadanai in cui si versa il proprio denaro, che rimane quindi depositato per un certo periodo di tempo. In cambio, la banca presso cui si apre questo conto ricompensa la controparte con degli interessi. Insomma, si tratta di un prodotto semplice, facile da monitorare e tra i più sicuri in assoluto in termini di investimento. Eppure, spesso ci sono dei dubbi per quanto riguarda il conto deposito: come scegliere quello giusto, a quanto ammonta la rendita che si può ottenere, che tipologie esistono e quali sono le spese di gestione. Proviamo a rispondere a tutte queste domande.
Tra tutele, interessi e nessuna esposizione: perché conviene aprirne uno
Aprire un conto deposito conviene innanzitutto perché non ci si espone all’andamento dei mercati (come succede invece quando si investe in azioni oppure in obbligazioni). Inoltre, è prevista anche un’importante tutela in caso di fallimento della banca in cui si è deciso di aprire un conto del genere. Il Fondo interbancario di tutela dei depositi, infatti, assicura il rimborso della cifra investita fino a cento mila euro per il correntista intestatario. Per quanto riguarda i rendimenti invece, i tassi offerti dagli istituti bancari sono al lordo della tassazione. Per fare un esempio, se si investe una cifra di 20000 euro in una banca e il tasso proposto è pari al 2,0%, dopo un anno si ottengono dalla stessa 400 euro lordi (a cui vanno quindi sottratte le imposte). Per facilitare il tutto, in genere i conti deposito presentano degli appositi calcolatori sui propri siti che permettono di stabilire in pochi click i rendimenti al netto della tassazione.
Costi e tipologie: quale deposito scegliere
Esistono due diverse tipologie di conti deposito e, soprattutto, questi possono presentare dei costi differenti fra loro. Ad esempio, ci sono dei conti di questo tipo che si possono aprire anche direttamente online e che in genere non presentano spese né di apertura, né di chiusura, né tantomeno di gestione. Altre volte invece la banca presso cui si decide di aprire il conto deposito chiede alla controparte di aprire un conto corrente presso di sé. In quel caso bisogna tenere conto delle eventuali spese di gestione, che vanno confrontate con il tasso proposto dalla banca per capire se l’investimento è conveniente o meno. Come anticipato, infine, esistono due diverse tipologie di conti deposito: libero e vincolato. Nel deposito libero i soldi sono sempre a disposizione dell’investitore, che può decidere in ogni momento di poterli prelevare. Al contrario, nel conto deposito vincolato i soldi devono stare fermi per un determinato periodo di tempo. In alcuni casi è possibile riavere indietro i propri soldi anzitempo, pena la perdita degli interessi. Per investire in un conto deposito a tempo, quindi, sarebbe opportuno assicurarsi di non aver bisogno della cifra investita per quel il periodo di tempo prestabilito.