Il ministro Roberto Speranza ha bloccato la sospensione dei vaccini con AstraZeneca perché la decisione non spetta all’amministrazione regionale
Il Coronavirus in Italia fa paura. Ma a spaventare sono anche le morti in seguito al vaccino AstraZeneca. Ieri si è verificato un altro caso, un insegnante di Biella ha perso la vita il giorno dopo aver ricevuto l’iniezione. La Regione Piemonte è subito corsa ai ripari, sospendendo la somministrazione del vaccino in questione, non un singolo lotto ma tutti quelli a disposizione. “Purtroppo la sua vaccinazione dev’essere rinviata”.
Attorno a mezzogiorno – si legge su Repubblica – gli insegnanti in coda nei centri piemontesi sono stati rimandati a casa con la promessa di essere richiamati. Una scelta temporanea, si spiegava «in attesa degli esiti dei riscontri per verificare l’eventuale nesso di causa». Due ore dopo, mentre ai docenti programmati nel pomeriggio veniva comunicato via sms l’annullamento dell’appuntamento, la Regione chiariva che una volta identificato il lotto, ABV5811 (circa 20.000 dosi già somministrate, 3.700 in magazzino), la vaccinazione poteva proseguire e la sospensione avrebbe riguardato soltanto le fiale del lotto incriminato.
Speranza ferma tutto
Dietrofront improvviso, dovuto – prosegue Repubblica – all’entrata in gamba tesa del ministero della Salute e dell’Aifa. La decisione del Piemonte di fare da sé e bloccare completamente l’uso del vaccino di AstraZeneca, dettata probabilmente dalla paura, rischiava di dare un nuovo colpo alla campagna vaccinale. Al ministero se ne sono resi subito conto ieri mattina, quando sono iniziate una serie di telefonate con Torino. Quello dell’esecutivo è stato un intervento muscolare.
Il ministro Roberto Speranza ha chiamato per spiegare che non spetta all’amministrazione regionale una decisione come quella, che porta al blocco totale di un vaccino. Le uniche autorità che possono prendere decisioni sulla sicurezza dei vaccini sono Aifa ed Ema e c’è piena fiducia sulla sorveglianza da loro costantemente esercitata”, è la linea del ministero. Anche ad Aifa non è piaciuta la decisione presa dalla Regione Piemonte: “Adesso basta con i falsi allarmi, le dosi sono sicure e noi vigiliamo”. https://www.affaritaliani.it
Speranza sarà chiamato, prima o poi , a render conto del proprio operato.