Giorgia Meloni: “È terrificante quanto emerge da questo servizio de Le Iene sul principe bin Salman e l’omicidio del giornalista Khashoggi. Invito tutti voi a guardarlo e farlo girare. Magari la sinistra italiana e tutti coloro che hanno sempre taciuto sugli Stati fondamentalisti islamici, dal Qatar all’Arabia Saudita, finalmente si sveglieranno”.
da www.iene.mediaset.it – L’intervista di Matteo Renzi al principe saudita Mohammad bin Salman ha generato infinite polemiche politiche, sia per i temi trattati che per il compenso ricevuto dal senatore italiano. Ma soprattutto perché la Cia accusa bin Salman per l’efferato omicidio del giornalista Jamal Khashoggi: Roberta Rei ci racconta cosa è successo.
Nelle scorse settimane la visita del leader di Italia viva e senatore Matteo Renzi in Arabia Saudita ha generato infinite polemiche politiche: l’ex premier si è recato a Riyadh per intervistare il principe dell’Arabia Saudita Mohammad bin Salman. Le sue dichiarazioni sul “nuovo Rinascimento” e sul costo del lavoro nel paese hanno fatto discutere, così come il compenso che l’ex premier riceve da una fondazione saudita riconducibile a bin Salman.
Bin Salman accusato dalla Cia
Ma il vero motivo per cui l’intervista ha fatto scalpore è proprio il principe Mohammad bin Salman, che Renzi chiama “my friend”. Bin Salman è accusato dalla Cia di essere il mandate terribile omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, fatto letteralmente a pezzi all’interno dell’ambasciata saudita a Istanbul il 2 ottobre 2018. La nostra Roberta Rei, nel servizio che potete vedere in testa a questo articolo, ci racconta come è stato pianificato e realizzato quell’efferato omicidio.
Jamal Khashoggi è stato ucciso perché era un giornalista libero, ben informato sugli affari della famiglia regnante in Arabia Saudita. La Iena intervista anche Bryan Fogel, regista premio Oscar che ha girato il documentario The Dissident, proprio sull’omicidio di Jamal Khashoggi. Roberta Rei ha provato a parlare anche con Matteo Renzi, senza però avere una risposta. E allora gli suggeriamo alcune domande, che potete vedere qui sopra. Tra queste ce n’è una che ci preme particolarmente: il Rinascimento si fa tagliando a pezzi i giornalisti e mettendoli nelle valigie?