Francesco Miraglia sarà ospite l’8 marzo al Premio internazionale Buone pratiche per “Il coraggio delle donne” – Il riconoscimento andrà a Linda Gla, autrice del libro “L’amore è più forte della legge”.
Francesco Miraglia sarà ospite l’8 marzo, alle 19, alla consegna del Premio internazionale Buone pratiche per “Il coraggio delle donne”: quest’anno la consegna del riconoscimento, promosso da NewsReminder in collaborazione con il Parlamento Europeo – Ufficio Italia, avverrà in modalità on line, su piattaforma Zoom. A ricevere il premio saranno Sabrina Lembo, autrice del libro “Anche io ho denunciato” con la prefazione di Maria Grazia Cucinotta, e Linda Gla, che ha narrato la sua vicenda personale e giudiziaria nel volume “L’amore è più forte della legge” con la prefazione di Vincenza Palmieri e i commenti curati da Francesco Miraglia, esperto di Diritto di Famiglia e di Diritto Minorile.
«La vicenda di Linda Gla è l’emblema del paradosso che le donne vittime di violenza, quando si rivolgono alle istituzioni in cerca di aiuto, vivono nel nostro Paese» dichiara Francesco Miraglia. «Ho seguito la vicenda di questa donna, così come quella di tante altre in diverse regioni d’Italia, dove si consuma il medesimo grado di ingiustizia: non appena si rivolgono ai Servizi sociali per fuggire da una vita di abusi, violenze e soprusi, spesso vengono loro tolti i figli, che finiscono rinchiusi in case famiglia. Ma, fatto ancor più incredibile, stiamo assistendo sempre più spesso a Tribunali che stabiliscono per queste donne le visite ai loro figli con il contagocce. Il mondo, a quanto pare, sta andando alla rovescia».
“L’amore è più forte della legge” è la storia vera di Linda Gla, che ha subito a lungo violenze fisiche e psicologiche in famiglia: ma quando ha trovato il coraggio e si è ribellata, è stata rinchiusa in un centro antiviolenza insieme ai suoi figli. E sarà l’inizio di un nuovo calvario: rinchiusi per essere liberi, Linda Gla e i suoi figli hanno scoperto le contraddizioni di un sistema che avrebbe dovuto proteggerli e che invece li ha schiacciati. Il libro evidenzia le lacune del sistema e l’ignoranza degli attori chiamati a far funzionare gli ingranaggi della giustizia, che finiscono spesso per agire in contraddizione con la legge stessa. Oggi Linda Gla ha scelto di combattere a tutela delle persone vittime di violenza.
«Si fa un gran parlare in questi giorni di modificare il linguaggio con cui si identificano le donne» prosegue Francesco Miraglia «e ritengo che si possa anche partire da lì per innescare un doveroso cambiamento di mentalità: ma poi nel concreto mancano le giuste azioni di solidarietà e aiuto alle donne vittime di violenza. Se passa il messaggio che rivolgendosi alla giustizia si finisce con il perdere i propri figli, quante altre donne preferiranno scegliere la via del martirio, della sopportazione delle violenze domestiche, con il rischio di morire uccise pur di non denunciaree rimanere così con i loro bambini? È giusto e doveroso un cambiamento di linguaggio e di mentalità, ma è più logico e urgente avviare un’attenta e concreta politica a tutela della donna».
COMUNICATO STAMPA