WASHINGTON, MAR 2 – “Ripetiamo il nostro appello ad una liberazione immediata e senza condizioni di Alexei Navalny”: lo ha detto un dirigente americano protetto dall’anonimato, annunciando le sanzioni in risposta all’avvelenamento del leader di opposizione russo.
Le sanzioni, che colpiscono in particolare sette responsabili di alto livello, sono state decise “in stretta collaborazione con i nostri partner della Ue” e sono un “chiaro segnale” inviato a Mosca, ha spiegato un dirigente americano protetto dall’anonimato.
Dietro l’avvelenamento di Alexei Navalny c’è il governo di Mosca. E’ questa la conclusione a cui sono giunti i servizi di intelligence statunitensi. (ANSA)
1 ottobre 2020 – Cremlino: Navalny lavora con la Cia – La Russia ha informazioni secondo cui Alexey Navalny sta lavorando con la Cia e ha ricevuto istruzioni più di una volta. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Non è il paziente che lavora con i servizi speciali occidentali, sono i servizi speciali occidentali che lavorano con lui, queste sono le parole precise. Sì, ne siamo stati informati e posso anche essere più preciso: lo staff della Cia sta lavorando con lui oggi. Non è la prima volta che riceve istruzioni diverse”, ha detto. (askanews)
Che Navalny sia accusato di essere collaboratore di Servizi stranieri, non è una novità. Era già accaduto nel 2016.
Navalny collaboratore di servizi segreti stranieri
MOSCA, 11 APR 2016 – Il canale televisivo Rossiya 1 trasmetterà mercoledì un documentario in cui il blogger e dissidente Alexei Navalny viene ritratto come un collaboratore dei servizi segreti britannici e americani. Nel programma si sostiene infatti che fu William Browder – ad e fondatore del fondo d’investimenti Hermitage, ma in realtà, secondo gli autori, uno 007 britannico dal nome in codice di ‘Solomon’ – a ‘reclutare’ Navalni nel 2007 con la missione di “destabilizzare l’ordine costituzionale in Russia”.
Nel film si dice che, grazie a Serghei Sokolov, ex capo dei servizi di sicurezza di Boris Berezovsky (l’ex oligarca nemico giurato di Putin morto in esilio d’orato a Londra), sarebbero stati portati in Russi i server che ospitavano la corrispondenza via internet di alcuni agenti legati Cia. Tra questi figurerebbe anche Browder. Nel carteggio spunterebbe dunque la pista che lo lega a Navalny, indicato come agente ‘Freedom’. Navalni si è riservato il diritto di querela per “diffamazione”. ANSA