Gli investigatori solo dopo diversi giorni riuscirono a risalire all’identità del romeno e non sono mai riusciti a identificare gli altri componenti della banda che in poche ore era riuscita a portare a termine una serie di furti
BOLOGNA – E’ stato condannato a un anno e quattro mesi, con la sospensione condizionale della pena, Stefano Natalini, 69 anni, custode di una Villa Gessa a Bazzano che la notte tra il 4 e il 5 dicembre 2019, sparò contro un gruppo di ladri uccidendo Georgian Ene, 32 anni, di Lanca (Romania).
La sentenza è stata presa su richiesta del pm Manuela Cavallo (che aveva chiesto 2 anni) nel corso del processo in abbreviato che si è svolto davanti al Gup del Tribunale di Bologna. Natalini, custode di una villa di Bazzano, secondo l’accusa, è colpevole di omicidio colposo, aggravato dal fatto di avere esploso i colpi di pistola prevedendo il rischio di poter colpire qualcuno.
Quella notte l’uomo si trovava in una delle cascine nei pressi della villa assieme alla moglie e quando sentì i ladri prima trafficare nel fienile e poi tentare di aprire l’ingresso del casolare in cui viveva, fece fuoco a caso attraverso la finestrella del bagno.
Uno dei cinque proiettili esplosi da revolver calibro 38, detenuto legalmente, colpì il romeno entrando all’altezza della scapola destra e si incastrò nel torace provocandone la morte istantanea. Gli investigatori solo dopo diversi giorni riuscirono a risalire all’identità del giovane e nonostante la collaborazione con la polizia romena non si è mai riusciti a identificare gli altri componenti della banda che in poche ore era riuscita a portare a termine una serie di furti in aziende e attività commerciali della zona. Natalini inizialmente era stato indagato per omicidio preterintenzionale, capo d’imputazione poi rivisto a seguito di una consulenza balistica.