La variante inglese del coronavirus “ha il 40% in più di capacità di trasmissione rispetto alle altre e tra breve soppianterà quello che circola in Italia. Se no verrà soppiantata a sua volta da qualche cosa di più efficiente nell’essere trasmessa, e quindi da qualche cosa di peggio”. E’ il quadro sull’emergenza covid in Italia delinato da Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco e dell’università degli Studi di Milano. Proprio in virtù di questo scenario, Galli dice sì alle “chiusure mirate. Zone rosse, se necessario”, ha spiegato ad ‘Agorà’ su Rai3, proprio per contenere il diffondersi delle varianti di coronavirus laddove si sviluppano focolai.
Galli ribadisce che “le zone colorate credo non abbiano sortito gli effetti voluti. Guardando anche ai dati dell’ultimo periodo – osserva – si vede che siamo in una situazione apparentemente congelata, ma che per colpa di una variabile aggiuntiva, le varianti” appunto, “non lascia presagire purtroppo nulla, nulla di buono”.
Variante inglese, tracciare presenza delle varianti
“Condivido la linea del nuovo governo” Draghi per il contrasto dell’epidemia di Covid-19 in Italia, aggiunge. “Il punto è riuscire a metterla in atto e ad adeguare rapidamente alcune cose che non sono ancora adeguate. Ad esempio la possibilità di avere un reale tracciamento a livello nazionale della presenza delle varianti” di Sars-CoV-2.
“Carta canta e burocrazia dorme”, afferma ancora. “Tocca adeguarsi rapidamente anche in questo Paese ad avere una rapida ed effettiva rilevazione di determinate realtà epidemiologiche, altrimenti siamo nei guai”, avverte l’esperto. “Non è questione di lanciare allarmi – precisa – è una constatazione di fatto. E’ abbastanza buffo che i dati che vengono visti e prodotti nei laboratori universitari vengano poi ripresi con grande lentezza dai sistemi di sorveglianza che ancora non ci sono e dai laboratori ospedalieri che ancora non stanno al passo. Non ovunque, ma è una realtà da tenere in considerazione – ha sottolineato Galli – perché adesso abbiamo bisogno di stare al passo” ADNKRONOS
Covid, Ospedale Sacco smentisce Galli: “Reparti non sono pieni di varianti”