Col nuovo anno in Rai è sbocciata la “gratifica covid”. Un bonus deciso dall’ad Fabrizio Salini destinato (è in fase di erogazione) a chi durante il lockdown – tra il 9 marzo e il 17 maggio 2020 – ha lavorato in presenza per più di 48 giorni. Un bonus stabilito in maniera unilaterale, senza confronto con i sindacati (tutti, o quasi, sul piede di guerra), senza un passaggio in cda (e il consigliere Riccardo Laganà ha chiesto chiarimenti per iscritto senza avere risposta) e che ha lasciato a bocca asciutta chi ad esempio in quel periodo ha lavorato in presenza, ma magari solo per 47 giorni… Il problema – ironia della sorte – è che all’asciutto ci sono rimasti anche alcuni che i 48 giorni in presenza li hanno lavorati. La coperta del bilancio Rai, infatti, che prevede una chiusura a -15 milioni nel 2020 e a -50 nel 2021, è davvero corta. E la “gratifica covid” – a quanto apprende AdgInforma.it – aveva un tetto stimato in 450 mila euro. Insomma, al settimo piano sono riusciti a lasciare l’amaro in bocca ai dipendenti anche con un premio…
Ai giornalisti di gratifiche ne sarebbero state distribuite – su decisione dei direttori di Testata – in totale 25, da 2.000 euro (lordi) ciascuna. In tutto 50 mila euro. La cosa, come è facile immaginare, ha creato parecchi malumori. Anche perché l’operazione (considerando che un integrativo Usigrai all’art. 34 del contratto risalente al 2013 impone ai direttori di comunicare ai cdr tutti provvedimenti di natura economica) è stata fatta alla luce del sole e nella massima trasparenza. E non è stato facile per i direttori di Testata dover sfogliare la margherita delle gratifiche… Basti pensare ad Alessandro Casarin, con 24 redazioni della Tgr all’attivo e una redazione Lombardia in prima linea per tutto il periodo del lockdown. A Milano, cuore della pandemia, di gratifica covid ne è arrivata solo una… Le altre quattro nelle altre regioni più colpite dal virus: Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Campania.
Ma come li hanno potuti (e dovuti) scegliere i destinatari? Quattrocentomila euro, invece, sono stati destinati a impiegati, quadri e operai. Circa 500 gratifiche da 800 euro (lordi), più basse dei giornalisti in quanto tarate sulla retribuzione. E anche qui non sono mancate, naturalmente, le polemiche dei sindacati e tra i dipendenti. Soprattutto tra quelli che i requisiti non li hanno raggiunti a causa della quarantena… E chissà dove lo avevano preso il covid!
La Rai andrebbe venduta.
Lo Stato non deve possedere televisioni o radio.