Palamara chiede spiegazioni a Davigo dopo la decisione del Tar del Lazio di annullare la nomina di Michele Prestipino come procuratore di Roma, è tornato il caos nel mondo della magistratura, già in subbuglio da tempo. La sentenza ha riportato alla luce lo scandalo sulle nomine fatte dal Csm, con Luca Palamara, il grande accusato e radiato dall’albo dei togati, che adesso vuole vederci chiaro, chiamando in causa – si legge sul Giornale – Piercamillo Davigo, prima sostenitore e poi improvvisamente contro la nomina di Marcello Viola, che aveva le carte in regola per puntare a quella carica, come ha stabilito il Tar accogliendo il suo ricorso e annullando la nomina.
Palamara, adesso invita Davigo – prosegue il Giornale – a spiegare «ai magistrati e agli italiani» il perché della retromarcia. «Mi chiedo ancora oggi se fu una sua autonoma scelta».
In attesa della risposta di Davigo, qualche lume può venire dai verbali della quinta commissione del Csm. A maggio del 2019, Viola prende i voti di Davigo, del togato di destra Lepre e dei consiglieri grillino e leghista, Gigliotti e Basile. La sinistra vota il procuratore di Palermo Lo Voi, mentre Unicost, la corrente di Palamara, vota il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo. Il mese dopo, esplode il caso Palamara. Davigo, si dice anche su pressione di Area, la corrente di sinistra, lo scarica. affaritaliani.it