Giuseppina Brienza, presidente di Imola futuro – Le dichiarazioni del direttore generale dell’Azienda usl di Imola sulla scuola rispecchiano pienamente le nostre convinzioni.
Ritenere la ripresa delle lezioni in presenza al 50% anche negli istituti superiori la sola causa della recrudescenza del coronavirus non è la spiegazione più semplice. «Non credo che il problema sia negli istituti. (…) L’origine del contagio non è lì», osserva Rossi, per citare solamente due passaggi fra i tanti. Dunque, voler chiudere la scuola ancora una volta non è la soluzione.
A livello nazionale, purtroppo, questa ennesima fase di difficoltà è caratterizzata, ancor più rispetto al recente passato, da troppe prese di posizione da parte di singole persone che ben poco hanno di informativo e stanno contribuendo esclusivamente a generare confusione e apprensione.
Tutti (non solamente la scuola, ma anche i negozianti, i baristi, i ristoratori, le palestre, le piscine ecc.) sono stati chiamati a rispettare delle regole di contenimento della diffusione del coronavirus. E dopo un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria non riteniamo giusto che i dirigenti scolastici, gli insegnanti, le imprese e le società che hanno fatto qualsiasi sforzo possibile per adattarsi siano tuttora costretti a subire le stesse conseguenze -profondamente discriminanti- di chi non si sta impegnando.
Positivo, in questo senso, è il potenziamento dei controlli messo in campo dal Comune assieme alle associazioni di volontariato.