Ci sono stati 1280 contatti telefonici tra il giornalista in aspettativa Mario Benotti e il Commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri. Lo si legge nel decreto di sequestro preventivo firmato dalla procura di Roma nell’ambito dell’indagine sulle irregolarità legate alla maxicommessa di mascherine provenienti dalla Cina.
L’esame del traffico telefonico tra l’utenza in uso a Benotti e quella in uso ad Arcuri fa riferimento a chiamate e sms avvenuti nel periodo che va tra il gennaio e il 6 maggio del 2020, “con contatti giornalieri nei mesi di febbraio, marzo ed aprile: a conferma di un’azione di mediazione iniziata ben prima del 10 marzo”, il giorno dopo in cui venne dichiarato il lockdown nazionale.
Dal 7 maggio 2020 in poi non risultano contatti tra Benotti e il Commissario straordinario, “circostanza confermata – è scritto ancora nel provvedimento – dal servizio di intercettazione telefonica avviato il 30 settembre 2020, che non ha captato alcuna comunicazione tra le due utenze, ciò benchè tanto la cordata Benotti/Tommasi, quanto Jorge Solis abbiano insistentemente ricercato il rapporto con Arcuri, avendo intenzione di proporgli nuovi affari (dai tamponi rapidi, ai guanti chirurgici, a nuove forniture di mascherine)”. Per i magistrati della procura di Roma “è significativa la conversazione del 20 ottobre 2020, ore 8.15, che, sul tema, Benotti tiene con Daniela Guarnieri, cui confida la sua frustrazione per essersi Arcuri sottratto all’interlocuzione e il timopre che ciò potesse ritenersi sintomatico di una notizia riservata su qualcosa che ‘ci sta per arrivare addosso'”.
traffico di influenze illecite alla ricettazione, all’autoriciclaggio e riciclaggio
Sono otto gli indagati dalla procura di Roma nell’inchiesta sulla maxicommessa di mascherine provenienti dalla Cina nei primi mesi della pandemia. Oltre al giornalista in aspettativa Benotti ci sono Antonella Appulo, Rossana Daniela Guarnieri, Andrea Vincenzo Tommasi, Daniele Guidi, e poi Georges Fares Khouzam, Edisson Jorge San Andres Solis e Andreina Dayanna Cedeno Solis. Le accuse – contestate nel provvedimento di sequestro preventivo (uno disposto dal Gip e l’altro, d’urgenza, dalla Procura, per un valore complessivo pari a 69,5 milioni di euro) – vanno dal traffico di influenze illecite alla ricettazione, all’autoriciclaggio e riciclaggio, a seconda delle posizioni. L’indagine chiama in causa anche quattro società, la Sunsky srl (di cui è titolare Tommasi), la Partecipazioni spa (con Khouzam legale rappresentante), la Microproduts it (di cui Guarnieri è legale rappresentante) e la Guernica srl (riconducibile a San Andres Solis).
Arcuri nei guai affidamenti per un valore complessivo di 1,25 miliardi
“Le indagini – spiegano gli investigatori – riguardano gli affidamenti, per un valore complessivo di 1,25 miliardi di euro, effettuati dal commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 a favore di tre consorzi cinesi per l’acquisto di oltre 800 milioni di mascherine di varie tipologia, effettuate con l’intermediazione – non contrattualizzata dalla predetta struttura – di alcune imprese italiane, cioè la Sunsky s.r.l. di Milano, la Partecipazioni s.p.a., la Microproducts IT s.r.l. e la Guernica s.r.l. di Roma”. A fronte di tale attività di intermediazione e dei connessi affidamenti, le società in questione avrebbero “percepito commissioni per decine di milioni di euro dai consorzi cinesi risultati affidatari delle forniture dei dispositivi di protezione individuale (in particolare, mascherine chirurgiche e del tipo FFP2 e FFP3)”.
Le misure cautelari reali riferite alle predette società sono state emesse anche in relazione all’illecitoamministrativo previsto e punito dagli articoli 5 e 25 del decreto legislativo 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli enti dipendenti da reato. I sequestri preventivi eseguiti dai finanzieri del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma su una maxicommessa di mascherine dalla Cina riguardano le quote societarie della srl Guernica di Roma, disponibilitàfinanziarie, polizze assicurative, immobili ubicati nella capitale a Pioltello (Milano) e Ardea (Roma), auto e moto di lusso, gioielli e orologi di pregio nonché uno yacht. Il tutto per un valore complessivo di circa 70 milioni di euro.
“Si delinea così la nascita di un comparto organizzato per la conclusione di un lucroso patto (occulto) con una pubblica amministrazione; un ‘comitato d’affari’, nel quale ognuno dei partecipi ha messo a servizio del buon esito della complessa trattativa la propria specifica competenza, ricevendone tutti un lauto compenso per l’opera di mediazione compiuta: Mario Benotti verso Andrea Vincenzo Tommasi (unitamente al suo socio Daniele Guidi) e Jorge Solis e, tutti, verso il fornitore cinese”. E’ un passo del decreto di sequestro preventivo firmato d’urgenza dalla procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulle irregolarità legate alla maxicommessa di mascherine provenienti dalla Cina.
“Le intercettazioni – scrivono i magistrati della procura di Roma – hanno dimostrato l’esistenza di un accordo tra Tommasi e quello che quest’ultimo definisce il suo ‘partner nell’affare delle mascherine’, Guidi, nonchè tra il duo Tommasi/Benotti e Jorge Solis, per la migliore conclusione dell’affare in discorso. Le conversazioni captate portano a ritenere che mentre Tommasi e Guidi hanno curato l’aspetto organizzativo e, in particolare, i numeri voli aerei necessari per convogliare in Italia un quantitativo così ingente di dispositivi di protezione, compiendo i necessari investimenti, Jorge Solis sia stato in possesso del necessario contatto con la Cina e sia stato conoscitore delle specifiche del prodotto, tali da renderlo funzionali all’uso”, si legge ancora. (affaritaliani.it)
Ah,ah,ah,ah.
Arcu’ , salvaci tu.