“Ricciardi pensava di diventare ministro al posto di Speranza”

Dopo un anno di virologi in tv l’ennesima chiamata al lockdown di Walter Ricciardi, consulente del minstro della Salute Roberto Speranza riconfermato al governo, provoca una reazione sdegnata pressoché unanime. Sempre pronto a chiudere tutto per settimane se non mesi, come chiesto in varie interviste nell’ultima settimana, senza fornire altri consigli anti-Covid.

Ma perché una sparata così, in questo momento? A fornire un retroscena che spiegherebbe tutto è Fabrizio Roncone che sul Corriere della sera riporta una voce sulla “cannonata mediatica”, effetto di ore di “puro nervosismo”. Infatti Ricciardi, scrive Roncone, pensava di diventare ministro, ovvero di fare le scarpe al suo riferimento al governo, lo stesso Speranza di cui lui è consulente. La conferma al dicastero del ministro lo avrebbe fatto perdere la calma facendolo tornare a testa bassa a chiedere il lockdown generale mentre ribadisce che nella seconda ondata il governo ha toppato tutto.

Ma perché mai Walter Ricciardi, professore di igiene all’Università Cattolica di Roma ed ex attore, pensava possibile una sua nomina al fianco di Mario Draghi? “Non si capisce bene chi gli abbia messo in testa una simile possibilità. Magari s’ è fomentato da solo: sono bravo, me lo merito, sarebbe giusto”, spiega Roncone, “Oppure è stato un amico mitomane: guarda che ho parlato con, tieniti pronto, è fatta, Draghi ti vuole con sé”.

Cercò invano di arrivare in Parlamento candidandosi con la Scelta civica di Mario Monti, in quota Italia Futura, la fondazione di Luca Cordero di Montezemolo, ricorda il Corriere.

Dopo le polemiche scatenate dalle ultime affermazioni, però, RIcciardi fa pure l’offeso. “Chiedono le mie dimissioni? Queste sono considerazioni che lascio alla politica. Se posso essere utile al Paese con i miei consigli, lo faccio a livello internazionale e lo faccio anche in Italia: altrimenti mi faccio da parte”, ha detto ribadendo: “Serve un lockdown. C’è una situazione epidemiologica oggi grave, incompatibile con gli assembramenti”.  https://www.iltempo.it