Rosy Bindi “Mi dispiace molto, ora immagino che ci sarà un bilanciamento con i viceministri e i sottosegretari nell’affidamento delle deleghe, ma è chiaro che è una grande ferita. Considerando che le forze che hanno dato vita al Pd sono quelle che tradizionalmente si sono battute per la parità, è chiaro che l’assenza di donne stride molto”.
Lo dice in un’intervista alla ‘Stampa’ Rosy Bindi, che è stata ministra per due volte in passato e che ritiene che nell’assenza di ministri donna del Pd nell’esecutivo guidato da Mario Draghi “un po’ di responsabilità ce l’hanno anche le donne, un po’ di più di solidarietà femminile non guasterebbe”.
“Le donne – dice la Bindi – se vogliono contare devono decidersi a assumere dei ruoli politici dentro il Pd. Ce ne sono molte brave, capaci ma prive di una soggettività politica autonoma, troppo spesso gregarie dei capicorrente uomini”. E aggiunge che nel Pd “manca ancora il riconoscimento di una leadership femminile. Per riuscirci bisogna occupare il primo scalino altrimenti nessuno ti cederà il secondo”. Arrivare ad avere quindi una donna come segretario del partito: “Sì, penso che sia il momento per le donne di candidarsi alla guida dei partiti”. (AdnK)
Moretti (PD): “La Bindi ha mortificato la bellezza”
Novembre 2014 – Moretti velenosissima contro la Bindi: “Io, la Boschi, la Madia, abbiamo uno stile ‘Lady Like’: dobbiamo e vogliamo essere belle, brave, intelligenti ed eleganti. Lo stile della Bindi? Era più austero, mortificava la bellezza, la capacità di mostrare un volto piacente, per fortuna era diverso dal nostro: ma si sa, i tempi sono cambiati”.